"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

10 novembre 2010

Almeno 6 morti in Iraq per una nuova ondata di attacchi contro la comunità cristiana

By Radiovaticana

In Iraq una nuova serie di attacchi contro abitazioni di cristiani ha provocato la morte di almeno 6 persone. Il bilancio, ancora provvisorio, è stato reso noto dal ministero della Difesa iracheno. I nuovi attentati seguono di 10 giorni la strage avvenuta il 31 ottobre nella chiesa siro-cattolica di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso a Baghdad e costata la vita a decine di persone.
Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Doverse bombe artigianali sono esplose stamani davanti alle abitazioni di fedeli cristiani. Gli attentati hanno preso di mira anche una chiesa, rimasta danneggiata. Ieri sera erano state attaccate altre tre case di cristiani nella capitale provocando il ferimento di tre persone, tra cui un bimbo di quattro mesi. Si tratta di nuovi tragici episodi all’indomani anche di nuove, recenti minacce di Al Qaeda che considera “obiettivi legittimi” i fedeli cristiani.
Il patriarca di Babilonia dei caldei, cardinale Emmanuel III Delly, ha dichiarato che i terroristi "stanno dando la caccia ai cristiani in ogni quartiere di Baghdad".
L’arcivescovo siro-cattolico di Baghdad, Mons. Atanase Matti Shaba Matoka, ha poi detto all’agenzia Fides che “un profondo sconforto” avvolge i fedeli cristiani.
“Nonostante i proclami – spiega il presule - il governo non fa nulla per fermare quest’ondata di violenza”. “Sono state colpite famiglie cristiane caldee, siro-cattoliche, assire e di altre confessioni, nel distretto di Doura”. “E’ il terrore – afferma il presule - che bussa alle nostre porte”. “E le famiglie sono sconvolte. Questa non è vita”. L’obiettivo dei terroristi è di cacciare i cristiani dall’Iraq e “ci stanno riuscendo”. Il Paese – sottolinea infatti l’arcivescovo siro-cattolico di Baghdad - "è in preda alla distruzione e al terrorismo”. “I cristiani soffrono sempre più e vogliono abbandonare il Paese”. Mons. Atanase Matti Shaba Matoka lancia poi un accorato appello chiedendo “un pronto intervento della comunità internazionale” e supplicando “il Santo Padre e la Chiesa universale a venire in aiuto” della comunità cristiana irachena. “Oggi – conclude il presule - non si può far altro che sperare e pregare, affidando la nostra vita nelle mani di Dio”. Sul versante politico, intanto, il premier uscente Nouri al-Maliki ha visitato ieri la chiesa siro-cattolica di Baghdad, teatro del drammatico attentato dello scorso 31 ottobre ed esortato i cristiani a non abbandonare il Paese. “Faremo il possibile - ha detto – perché la comunità irachena rimanga completa e unita”.