"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

22 dicembre 2005

Nuovo Ausiliare Patriarcale caldeo a Baghdad

Dalle Chiese Orientali Cattoliche Sua Beatitudine Emmanuel III Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei, con il consenso del Sinodo della Chiesa Caldea e dopo aver consultato la Sede Apostolica, ha trasferito, a norma del can. 85 2 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Jacques Isaaq, Arcivescovo emerito di Arbil, alla sede titolare arcivescovile di Nisibi dei Caldei, con ufficio di Ausiliare Patriarcale. (©L'Osservatore Romano - 22 Dicembre 2005)

6 dicembre 2005

Cattolici a Bassora

Il 2 dicembre, in occasione dei festeggiamenti dell'Annunciazione secondo la liturgia caldea, 10 nuovi diaconi sono stati ordinati a Bassora dal Vescovo della città, Monsignor DJIBRAIL KASSAB. L'occasione ha segnato, secondo il presule, un momento di felicità per i circa 350 fedeli presenti e per i nuovi diaconi. Per quanto riguarda la situazione del paese le elezioni previste per il 15 dicembre rappresentano l'occasione per "cominciare a guardare con fiducia al futuro," secondo Monsignor Kassab. "Lo stato d'animo della comunità cattolica e di tutta Bassora è comunque positivo, si ha la sensazione che le cose stiano migliorando." Per il prossimo Natale, intanto, le parrocchie della diocesi stanno preparando le cerimonie ed i canti, e le celebrazioni si svolgeranno in modo regolare.
Letto su ASIA NEWS 06 dicembre 2005

Letter from Jesus

Dear loved ones
As you well know, we are getting closer to my birthday. Every year there is a celebration in my honor and I think that this year the celebration will be repeated. During this time there are many people shopping for gifts, there are many radio announcements, TV commercials, and in every part of the world everyone is talking that my birthday is getting closer and closer.It is really very nice to know, that at least once a year, some people think of me.
As you know, the celebration of my birthday began many years ago. At first people seemed to understand and be thankful of all that I did for them, but in these times, no one seems to know the reason for the celebration. Family and friends get together and have a lot of fun, but they don't know the meaning of the celebration.I remember that last year there was a great feast in my honor. The dinner table was full of delicious foods, pastries, fruits, assorted nuts and chocolates. The decorations were exquisite and there were many, many beautifully wrapped gifts.
But, do you want to know something? I wasn't invited. I was the guest of honor and they didn't remember to send me an invitation. The party was for me, but when that great day came, I was left outside, they closed the door in my face .... and I wanted to be with them and share their table. In truth, that didn't surprise me because in the last few years all close their doors to me. Since I wasn't invited, I decided to enter the party without making any noise. I went in and stood in a corner. They were all drinking; there were some who were drunk and telling jokes and laughing at everything. They were having a grand time. To top it all, this big fat man all dressed in red wearing a long white beard entered the room yelling Ho-Ho-Ho! He seemed drunk. He sat on the sofa and all the children ran to him, saying: "Santa Claus, Santa Claus" .. as if the party were in his honor! At 12 Midnight all the people began to hug each other; I extended my arms waiting for someone to hug me and ... do you know ... no one hugged me. Suddenly they all began to share gifts. They opened them one by one with great expectation. When all had been opened, I looked to see if, maybe, there was one for me.
What would you feel if on your birthday everybody shared gifts and you did not get one? I then understood that I was unwanted at that party and quietly left. Every year it gets worse. People only remember to eat and drink, the gifts, the parties and nobody remembers me. I would like this Christmas that you allow me to enter into your life. I would like that you recognize the fact that almost two thousand years ago I came to this world to give my life for you, on the cross, to save you. Today, I only want that you believe this with all your heart. I want to share something with you. As many didn't invite me to their party, I will have my own celebration, a grandiose party that no one has ever imagined, a spectacular party.
I'm still making the final arrangements. Today I am sending out many invitations and there is an invitation for you. I want to know if you wish to attend and I will make a reservation for you and write your name with golden letters in my great guest book. Only those on the guest list will be invited to the party. Those who don't answer the invite, will be left outside.
Be prepared because when all is ready you will be part of my great party.

See you soon.
I Love you!Jesus

1 dicembre 2005

Un regalo di pace per i bambini di Baghdad

Un regalo di pace per i bambini di Baghdad

L’UFFICIO PASTORALE MIGRANTI dell’Arcidiocesi di Torino, in collaborazione con l’ASAI, lancia per il Natale 2005 una raccolta fondi da destinare all’acquisto in loco di regali per i bambini, cattolici e non, che frequentano le 10 parrocchie di Baghdad partecipanti al progetto “Io ho un nuovo amico, un sacerdote caldeo iracheno.”

L’acquisto e l’invio di regali natalizi in Italia non è possibile per i problemi legati al trasporto di merci in Iraq, e per questa ragione l’UFFICIO PASTORALE MIGRANTI ha deciso di destinare questi fondi alle dieci parrocchie con le quali intrattiene rapporti già dal 2004, tre delle quali hanno anche partecipato lo scorso anno al progetto “Natale e Pasqua di Pace” di scambio di disegni tra bambini italiani ed iracheni in occasione delle due sante festività.

Regalare un pensiero ed una preghiera ai bambini iracheni è bellissimo, ma non dobbiamo dimenticare che, nonostante la violenza di cui sono testimoni ormai da più di due anni, sono bambini, e come tutti i bambini del mondo a Natale meritano un regalo, un attimo di felicità che li faccia sentire uguali agli altri.

Il nostro scopo è raccogliere almeno 5000.00 € che permetteranno l’acquisto dei regali di Natale per 500 bambini, e per questa ragione l’offerta minima per il progetto è fissata in 10.00 €.
Per ragioni legate al trasferimento bancario della somma raccolta il termine ultimo è fissato al 15 di dicembre 2005.
Se per il prossimo Natale vuoi regalare una o più quote come regalo a nome di un tuo parente o di un tuo amico potrai segnalarci i suoi dati e noi provvederemo a fargli/le avere una lettera/mail di ringraziamento.

Per contribuire al progetto i versamenti possono essere effettuati sul
C/C bancario 6652/06 c/o Banca Intesa
Agenzia 85 ABI 03069 CAB 01125
intestato a: UFFFICIO PASTORALE MIGRANTI.
Causale: Un regalo di pace per i bambini di Baghdad

Per informazioni mail a:
f.olivero@diocesi.torino.it
Ufficio Pastorale Migranti
Via Ceresole 42 Torino
011 2462092
Info progetto:
www.migranti.diocesi.it
voce Iraq: Io ho un nuovo amico, un sacerdote caldeo iracheno.

23 novembre 2005

Ieri un gravissimo attentato ha colpito la città irachena di Kirkuk. Una grossa esplosione ha investito la folla in un'affollata strada della città causando più di 20 vittime e decine di feriti.
Il Vescovo di Kirkuk, Monsignor Luis Sako, ha dichiarato che la comunità cristiana della città non è rimasta coinvolta da questo gravisimo fatto di sangue, ed ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime.

26 ottobre 2005

Un vescovo iracheno a Torino

Torino: Monsignor JACQUES ISAAC
Arcivescovo emerito di Arbil
Rettore del Babel College (Università teologica Baghdad)
Responsabile del settore culturale del patriarcato di Babilonia dei Caldei
Segretario del Sinodo dei Vescovi Caldei
Direttore delle riviste "Mesopotamia" e "Stella d'Oriente" edite a Baghdad
concelebrerà le Sante Messe
sabato 29 ottobre ore 18.15 presso il Santuario della Consolata
domenica 30 ottobre ore 10.00 presso la chiesa di San Rocco, Via San Francesco d'Assisi 1
Per il terzo anno consecutivo Monsignor Jacques Isaac è a Torino a rinsaldare i rapporti tra la città e la comunità cattolica caldea irachena. La visita di Monsignor Isaac prevede anche un incontro con il Cardinale di Torino Severino Poletto, e con alcune associazioni che hanno attivamente sostenuto il progetto di sostegno di 10 sacerdoti caldei di Baghdad gestito dall'Ufficio Pastorale Migranti dell'Arcidiocesi piemontese.

18 ottobre 2005

I cristiani iracheni chiedono aiuto al Papa

Monsignor Andreas Abouna, vescovo ausiliario di Baghdad, ha ventilato l'ipotesi che i vescovi iracheni si rivolgano a Papa Benedetto XVI per difendere la democrazia in Iraq. Secondo Monsignor Abouna un intervento papale a proposito seguirebbe quello già avutosi durante l'incontro avvenuto lo scorso agosto a Roma tra il pontefice ed il ministro degli esteri iracheno Hoshyar Zebari, e durante il quale Benedetto XVI si raccomandò che la futura costituzione irachena rispettasse i diritti religiosi di tutte le componenti della società irachena.
"Vogliamo la libertà" ha dichiarato Monsignor Abouna "ed il governo deve ascoltarci, altrimenti il governo dl paese sarà come una dittatura." In ogni caso il prelato ha dichiarato di sperare in un cambiamento della carta costituzionale. Il più importante punto in discussione è sicuramente la contraddizione tra alcuni articoli della costituzione (2.1b 2.1c 2.2)
2.1b Nessuna legge che contraddica i principi della democrazia sarà approvata
2.1c Nessuna legge che contraddica i diritti e le libertà stabilite da questa costituzione potrà essere approvata
2.2 Questa costituzione garantisce l'identità islamica della maggioranza della popolazione irachena ed i pieni diritti religiosi di tutti gli individui, e la libertà di credo e culto, e l'articolo 2.1a: Nessuna legge che contraddica le indiscusse regole dell'Islam potrà essere approvata.

Patriarca iracheno: Date asilo agli iracheni!

Il Patriarca caldeo iracheno, Sua Beatitudine Emmanuel III Delly, in questi giorni ha Roma per il sinodo dei vescovi, ha chiesto ai governi occidentali di facilitare le pratiche di espatrio per gli iracheni che cercano di fuggire dalla violenza e dal terrorismo che insanguina il paese, o almeno di facilitare quelle di immigrazione per quelli che già si trovano all'estero. Secondo il Patriarca è molto difficile per gli iracheni che vogliono lasciare il paese ottenere i visti necessari per farlo, e sono molti quelli che fuggono in Giordania o in Siria in attesa di partire per l'Europa, gli Stati Uniti o l'Australia. "Una strada chiusa da migliaia di bugie," come quelle dette dai funzionari delle ambasciate che rifiutano di rilasciare i visti perchè "la guerra è finita, Saddam Hussein è finito e l'Iraq ha una democrazia." "Ma che democrazia è" continua il Patriarca "se non posso lasciare la mia casa, se ho paura di farlo?"

Parigi ricorda il genocidio degli assiri

A Sarcelles, un sobborgo di Parigi che ospita circa 10.000 cristiani di origine assira, la municipalità ha recentemente intitolato una strada al 24 aprile del 1915: primo genocidio del XX secolo. Il riferimento è al genocidio iniziato, come afferma lo studioso Sébastien de Courtois, nel 1895 e culminato nel 1915 ad opera dell’allora Impero Ottomano, e che ebbe come vittime gli armeni e la comunità cristiana assira.
Il 25 aprile del 2004 una stele era stata innalzata a Sarcelles a memoria delle vittime armene del genocidio, il 17 ottobre scorso ad essa è stato affiancato un monumento alle meno conosciute vittime assire della campagna di turchificazione dei territori dell’impero. Un “crimine contro l’umanità” come lo ha definito lo studioso Sabri Atman, “un ostacolo all’ingresso della Turchia in Europa, fino a quando essa non riconoscerà le accuse di genocidio” nelle parole di Francois Pupponi, il sindaco di Sarcelles che ha inaugurato i due monumenti.
Alla cerimonia di inaugurazione del monumento al genocidio assiro era presente anche il parlamentare iracheno Yonadam Kanna, alla guida dell’Assyrian Democratic Movement, che ha dichiarato che tale monumento non è simbolo di ostilità tra Iraq e Turchia ma che contribuirà a chiarire un capitolo storico ancora poco conosciuto.
Per vedere le foto dell'evento: http://www.aacf.asso.fr/galerie/index.asp?rub=81
web site dell'Association des Assyro-Chaldéens de France

15 ottobre 2005

Percentuali dei votanti in Iraq

Secondo la commissione elettorale irachena la percentuale di votanti per le 18 province è stata:

Duhok: tra il 33 ed il 66%
Erbil: tra il 33 ed il 66%
Sulaymania: + del 66%
Mosul: + del 66%
Kirkuk: + del 66%
Diyala: + del 66%
Anbar: non pervenuta
Baghdad: + del 66%
Babil: + del 66%
Kerbala: + del 66%
Wasit: tra il 33 ed il 66%
Salahiddin: + del 66%
Al-Muthana: tra il 33 ed il 66%
Al-Qadisiya: - del 33%
Najaf: + del 66%
Thi Qar: tra il 33 ed il 66%
Maysan: tra il 33 ed il 66%
Basra: tra il 33 ed il 66%

Secondo questa stima, quindi, e tenendo conto dei dati non pervenuti riguardanti la provincia sunnita di Anbar, la percentuale dei votanti è stata alta, (9 province) media, (7 province) bassa. (1 provincia)

14 ottobre 2005

La nuovo costituzione irachena è passata!

La costituzione è passata! Gli iracheni l'hanno approvata! Mancano pochi minuti alla mezzanotte, e solo poche ore all'apertura dei seggi elettorali, ma a Baghdad non hanno dubbi: la costituzione passerà perchè così vogliono gli Stati Uniti. Addirittura si sbilanciano nella previsione delle percentuali: secondo le voci che girano la costituzione sarà approvata con una percentuale di si che andrà dal 67% al 74%
Nei prossimi giorni sapremo se le previsioni fatte oggi sono veritiere. Per adesso sappiamo che, almeno in alcuni quartieri di Baghdad, la sicurezza non è più affidata all'esercito, come era stato per le elezioni dello scorso gennaio, ma alla sola polizia irachena.

13 ottobre 2005

Gli iracheni all'estero voteranno a dicembre 2005

Secondo quanto dichiarato dal Dr. FARID AYAR, a capo della Indipendent Electoral Commission of Iraq (IECI) gli iracheni residenti all'estero, se non potranno votare per il referendum del 15 ottobre prossimo, potranno farlo per le elezioni che si terranno il 15 dicembre. I seggi elettorali per gli iracheni residenti all'estero saranno allestiti in 20 paesi: Australia; Belgio; Canada; Danimarca; Egitto; Emirati Arabi Uniti; Germania; Giordania; Iran; Kuwait; Libano; Libia; Olanda; Regno Unito; Siria; Stati Uniti D'America; Svezia; Svizzera; Turchia; Yemen.
La IECI gestirà le elezioni all'estero con l'aiuto delle Nazioni Unite e delle nazioni ospitanti e questa volta, a differenza di quanto avvenuto per le elezioni del 30 gennaio scorso, non sarà necessario registrarsi prima delle votazioni, una procedura che, considerando i pochi seggi allestiti all'estero, aveva certamente impedito il voto a molti iracheni impossibilitati a recarsi per due volte nel giro di due settimane in città magari lontane. Le procedure di voto all'estero precederanno quelle in Iraq e si svolgeranno in cinque giorni, ma anche questa volta l'Italia non ospiterà nessun seggio costringendo gli iracheni residenti nel nostro paese che vorranno votare a farlo in uno dei 20 paesi elencati.
Alle votazioni saranno quindi interessati anche tutti i cristiani iracheni che risiedono al di fuori del paese e che ormai rappresentano la maggioranza. Per quanto riguarda la chiesa cattolica caldea, ad esempio, alcune stime indicano in due milioni i fedeli residenti all'estero ed in 600.000 quelli residenti in Iraq. Le stime possono essere imprecise a causa dell'mpossibilità di tenere un censimento in Iraq, ed all'estrema mobilità dei cristiani iracheni che continuano a lasciare il paese a causa delle violenze e della mancanza di speranza in un futuro migliore, ma certo non sono molto lontane dal vero se lo stesso Patriarca della chiesa Cattolica Caldea, Sua Beatitudine Emmanuel Delly III ha parlato di circa 800.000 cristiani in Iraq appartenenti a tutte le confessioni, legate a Roma o meno. (http://www.aina.org/news/2005101194618.htm)
Per informazioni sulle procedure elettorali in Iraq ed all'estero: http://www.ieciraq.org/English/Frameset_english.htm

Babel College

Sabato 22 ottobre riprenderanno finalmente i corsi di filosofia e telogia presso il Babel College di Baghdad, l'unica facoltà teologica cristiana in Iraq. In realtà i corsi avrebbero dovuto riprendere già il primo di ottobre, ma la mancanza di sicurezza in città, specialmente nel quartiere di Dora, a sud est della capitale, dove il College è situato, non lo ha permesso. Per ora, infatti, sono ricominciati solo i corsi dell'Istituto della Catechesi, mentre per dare il via all'anno accademico si attenderà il sabato successivo a due date che si prevedono pericolose: il 15, quando gli iracheni dovranno esprimere attraverso le urne la propria volontà riguardo il testo della nuova costituzione, ed il 19, il giorno di inizio del processo a Saddam Hussein.
Inatanto la violenza continua a colpire tutti gli iracheni indiscriminatamente, come la madre di un sacerdote cattolico caldeo che domenica scorsa, dopo aver lasciato la chiesa di San Giorgio, dove aveva partecipato alla Santa Messa, è rimasta accidentalmente uccisa in uno scontro a fuoco scoppiato mentre con la famiglia faceva ritorno a casa, mentre un altro dei suoi figli è rimasto ferito.

7 ottobre 2005

I bambini di Suor Pauline

La storia e la realtà di un piccolo orfanotrofio a Baghdad.

3 ottobre 2005

Come aiutare l'Iraq?

Tra le tante iniziative a favore della popolazione irachena, da segnalare è quella attivata dall'Ufficio Pastorale Migranti dell'Arcidiocesi di Torino che dal 2004 si occupa, con il progetto: "Io ho un nuovo amico, un sacerdote caldeo iracheno" di sostenere economicamente 10 giovani sacerdoti cattolici caldei di Baghdad e le loro comunità.Il progetto è frutto dei contatti tra l'Arcidiocesi di Torino ed il Patriarcato Cattolico Caldeo di Baghdad, e si aggiunge ad altri progetti tesi a sostenere in vari modi la comunità cristiana irachena, ed a farla conoscere a chi pensa che l'Iraq sia un paese unicamente musulmano.
Per sapere di più di questo e degli altri progetti il link è quello dell'Ufficio Pastorale Migranti dell'Arcidiocesi di Torino alla voce Iraq. Il progetto è pubblicato in italiano, inglese e francese ed il sito contiene anche alcuni articoli riguardanti i cattolici caldei iracheni, e le fotografie ed i disegni del progetto "Natale e Pasqua di Pace" che ha coinvolto bambini italiani ed iracheni in occasione delle scorse festività.Il link è: http://www1.diocesi.torino.it/migranti/ alla voce: Iraq
Postato da Baghdadhope

baghdadhope


“Baghdad ha perduto la sua bellezza e non ne è rimasto che il nome.
Rispetto a ciò che essa era un tempo, prima che gli eventi la colpissero e gli occhi delle calamità si rivolgessero a lei, essa non è più che una traccia annullata, o una sembianza di emergente fantasma”
Ibn Battuta