"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

20 novembre 2010

Appello dell'arcivescovo di Kirkuk alla Chiesa e all’Italia


“Non lasciateci soli in questo tempo di tribolazione”: è l’appello che l’arcivescovo di Kirkuk, mons. Louis Sako, ha inviato ad AsiaNews perché venga diffuso in Italia, alla vigilia della Giornata di preghiera e solidarietà per i cristiani in Iraq, voluta dalla Conferenza episcopale italiana (Cei). Domani in tutte le parrocchie in Italia vi saranno momenti di preghiera per i cristiani perseguitati e in particolare per i cristiani dell’Iraq. La Giornata vuole anche sensibilizzare l’Italia e l’Europa a un impegno più attivo verso l’Iraq. Ieri, parlando ad AsiaNews, il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha detto che “L’Italia e l’Europa non possono voltarsi dall’altra parte perché è in gioco la libertà religiosa che costituisce la base per qualsiasi altra forma di libertà”.
Nel suo appello, sostenuto anche dagli altri vescovi irakeni, mons. Sako ricorda che “dal 2005 ad oggi, 900 cristiani sono morti, fra loro 5 preti e l'arcivescovo di Mosul; 52 chiese attaccate. Tante famiglie sono state costrette a lasciare le loro case e a fuggire per salvare i loro figli e la loro fede cristiana”.
Ecco l’appello inviato da mons. Sako ad AsiaNews:

Appello ai nostri fratelli e sorelle di Italia

I nostri fedeli in Iraq sono oggi perseguitati, minacciati e subiscono il martirio. Dal 2005 ad oggi 900 cristiani sono morti, fra loro 5 preti e l'arcivescovo di Mosul; 52 chiese attaccate. Tante famiglie sono state costrette a lasciare le loro case e a fuggire per salvare i loro figli e la loro fede cristiana.
Noi siamo pronti a fare di tutto per salvaguardare la nostra fede e la nostra lealtà a Cristo. Siamo cosciente che il martirio è il carisma della nostra Chiesa. È questo che ci dà la forza di rimanere e perseverare.
Il nostro calvario è pesante e sembra lungo. La carneficina che ha avuto luogo presso la Cattedrale di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso a Baghdad il 31 ottobre ci ha profondamente scosso.
Stiamo perdendo la pazienza, ma non la fede e la speranza. Abbiamo bisogno della preghiera e del sostegno morale e fraterna di nostri fratelli e sorelle cristiani dell'Occidente. Senza la loro vicinanza e solidarietà ci sentiamo soli e isolati. Non lasciateci soli in questo tempo di tribolazione. Il nostro cammino può continuare col vostro aiuto e la vostra preghiera.

+ Louis Sako
Arcivescovo caldeo di Kirkuk