"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

17 novembre 2010

Roma: Alemanno al Gemelli visita iracheni feriti in attentato

By ASCA

''Sono rimasto molto impressionato, non solo dalle 26 persone ferite e dai 41 profughi in totale, ma soprattutto dai racconti di una violenza inaudita che danno la sensazione dell'abbandono da parte dell'autorita' centrale irachena''.
Sono le impressioni del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che questa mattina si e' recato al Policlinico Gemelli per visitare i 26 cittadini iracheni ricoverati da venerdi' scorso nell'ospedale a seguito delle ferite riportate il 31 ottobre scorso in un attentato in una chiesa di Baghdad.
Un blitz delle forze dell'ordine irachene per liberare una chiesa siro-cattolica presa in ostaggio da un gruppo di terroristi ha provocato un bilancio di 55 morti e 70 feriti.
Una parte dei feriti, 26 cittadini iracheni di religione cattolica, sono ospitati ora al Policlinico Gemelli, accompagnati da alcuni parenti, e Alemanno questa mattina ha trascorso del tempo con loro insieme al personale medico del Policlinico Gemelli, all'ambasciatore dell'Iraq in Italia Saywan Barzani e alla rappresentante del governo regionale curdo in Italia, Rezan Kader. Parlando con i cronisti Alemanno ha spiegato che ''la citta' di Roma fara' tutto il possibile per ospitare coloro che tra queste persone sceglieranno di vivere qui o in Italia e per coloro che vorranno effettuare dei ricongiungimenti familiari in altri paesi europei, e chi vorra' tornare in Iraq sara' aiutato''.
Il Sindaco ha poi ricordato che ''i cristiani sono minacciati in molti Paesi islamici dai terroritsti, ovviamente non da tutti gli islamici e nessuno vuole creare una guerra tra religioni, ma e' grave che ci sia un fenomeno di intolleranza gravissima verso i cristiani. La comunita' internazionale deve reagire per garantire la liberta' religiosa e la difesa di queste persone, anche perche' in Iraq, parlando con i testimoni, si ha la sensazione di un piano preciso per espellere i cristiani dal paese. Cio' non e' tollerabile.
L'Italia e la comunita' internazionale devono reagire a questa situazione''.