By Baghdadhope*
Tre settimane non sono bastate a lenire il dolore degli iracheni cristiani che non riescono a dimenticare la strage compiuta da un commando terroristico del gruppo Islamic State of Iraq nella chiesa siro cattolica di Nostra Signora della Salvezza a Baghdad.
Un dolore che si fonde con altri sentimenti: paura, sfiducia, rassegnazione, rabbia. E che si trasforma in un atto di accusa verso chi, nel mondo, ignora la tragedia che un’intera comunità sta vivendo.
Così Padre Ameer Gammo, uno dei sacerdoti caldei che già hanno espresso questo dolore attraverso Baghdadhope, lo rifà parlando di una società incapace di dare attenzione ai veri valori della vita, “dono di Dio” ed attenta invece ai beni materiali ed alle questioni futili.
Una società il cui silenzio si fa complice delle atrocità perpetrate ai danni dell’essere umano e che sembra non voglia, o non possa, trovare la forza di dire “basta” al male.
Un dolore che si fonde con altri sentimenti: paura, sfiducia, rassegnazione, rabbia. E che si trasforma in un atto di accusa verso chi, nel mondo, ignora la tragedia che un’intera comunità sta vivendo.
Così Padre Ameer Gammo, uno dei sacerdoti caldei che già hanno espresso questo dolore attraverso Baghdadhope, lo rifà parlando di una società incapace di dare attenzione ai veri valori della vita, “dono di Dio” ed attenta invece ai beni materiali ed alle questioni futili.
Una società il cui silenzio si fa complice delle atrocità perpetrate ai danni dell’essere umano e che sembra non voglia, o non possa, trovare la forza di dire “basta” al male.
"Tutti noi abbiamo ricevuto la dolorosa notizia dell’attacco ai cristiani a Baghdad nella chiesa di Nostra Signora della Salvezza il 31 ottobre.
Per alcuni essa ha rappresentato un’occasione per mostrare solidarietà nella preghiera per le vittime e per la situazione in Iraq, e per fare il possibile per portare la loro debole voce a chi ha il potere di fare qualcosa per loro.
Per altri invece la notizia è stata soltanto un titolo di giornale e non hanno pensato che più di 50 persone sono state uccise, e più di 100 ferite. Non hanno detto niente, non si sono preoccupati, non gli interessa: non è la pubblicità di un nuovo film o di una mostra interessante, non sono nuovi modelli di abiti, o uno scandalo che riguarda un presidente o un cantante, non è un’offerta economica, o una qualsiasi storia d’amore!
Mi domando perché queste persone si comportino cosi. Forse le vittime non sono esseri umani? O forse loro non lo sono? A tutte queste persone il Signore domanda: “dov’è vostro fratello?” Ed esse rispondono: “non lo sappiamo! Siamo forse noi i custodi di nostro fratello?” ed ancora, il Signore: “cosa avete fatto? La voce del sangue di vostro fratello grida a me dal suolo”.
Anche queste persone, purtroppo, hanno attaccato quella chiesa attraverso il loro silenzio. Perché attraverso esso coprono il male che è stato fatto e lo aiutano a crescere. Quei fedeli presenti nella chiesa al momento della strage stavano pregando per il mondo, per la pace, per i defunti, i malati, le famiglie, i bambini, e soprattutto per voi, che non conoscete la vostra responsabilità verso vostro fratello!
Cosa hanno fatto di male quelle persone per non trovarvi al loro fianco?Hanno versato sangue puro dentro un luogo sacro, hanno detto con il signore: “questo è il mio corpo, questo è il mio sangue”, sono diventati una messa viva per il mondo e ci hanno insegnato come dovremmo testimoniare la nostra fede in Dio e nell’altro, pregando anche per i nemici.
Mi domando perché queste persone si comportino cosi. Forse le vittime non sono esseri umani? O forse loro non lo sono? A tutte queste persone il Signore domanda: “dov’è vostro fratello?” Ed esse rispondono: “non lo sappiamo! Siamo forse noi i custodi di nostro fratello?” ed ancora, il Signore: “cosa avete fatto? La voce del sangue di vostro fratello grida a me dal suolo”.
Anche queste persone, purtroppo, hanno attaccato quella chiesa attraverso il loro silenzio. Perché attraverso esso coprono il male che è stato fatto e lo aiutano a crescere. Quei fedeli presenti nella chiesa al momento della strage stavano pregando per il mondo, per la pace, per i defunti, i malati, le famiglie, i bambini, e soprattutto per voi, che non conoscete la vostra responsabilità verso vostro fratello!
Cosa hanno fatto di male quelle persone per non trovarvi al loro fianco?Hanno versato sangue puro dentro un luogo sacro, hanno detto con il signore: “questo è il mio corpo, questo è il mio sangue”, sono diventati una messa viva per il mondo e ci hanno insegnato come dovremmo testimoniare la nostra fede in Dio e nell’altro, pregando anche per i nemici.
Per questo dico a voce alta: i terroristi li hanno uccisi e voi li avete sepolti, perché con il vostro silenzio aiutate il male che si diffonde nel mondo a dominare, e domani questo male toccherà anche voi. Svegliatevi dal sonno e guardate cosa c’è nel mondo!
Cercate la verità che vi libera da ogni male, abbiate cura dei vostri fratelli, specialmente quelli più deboli che non hanno una voce, e che anche quando gridano non vengono sentiti perché la vostra è più alta della loro, con i vostri discorsi inutili che non servono se non a far crescere un mondo vuoto della dignità umana perchè privo dell’amore responsabile verso l’altro!!!
Io ripeterò il grido di Adam, un bambino di soli tre anni vittima della strage nella chiesa, un bambino che aveva il suo mondo, un mondo piccolo fatto dei suoi giochi. Adam era il più amato di casa e comunicava con i suoi cari con i gesti e le poche parole che aveva imparato. Quando è uscito dal suo mondo però ha visto cose terribili: uomini che giocavano con le armi e non come lui con la palla, che gridavano con voce alta e cattiva e non con quella cui era abituato perché tutti parlavano ad Adam con voce serena e bella, i suoi occhi da bambino hanno visto la morte di tante persone e specialmente quella del suo papà, l’uomo che era tutto per lui…
Adam ha gridato agli uomini armati soltanto una parola: “basta!” fino alla sua morte tre ore dopo. Adam non sapeva parlare bene, conosceva soltanto alcune parole d’amore “papà, mamma, ti voglio bene, ciao, ….” ma in quei terribili momenti ha scelto la parola giusta, “basta!” per dare al mondo d’oggi un messaggio importante:
basta con il male che domina e deforma la creatura umana
basta con le guerre che portano dolori, malattia, povertà
basta con il buio che è penetrato nel cuore dell’uomo e lo renderà oscuro
basta con la dignità perduta dell’uomo
basta con le ingiustizie sociali
basta, basta , basta….. gridava Adam, ma non lo hanno ascoltato e lo hanno ucciso per non sentire più quella voce angelica portatrice, con una sola parola, di tutta la verità: “basta!”.
Il primo Adamo ha portato nel nostro mondo il peccato e le sue conseguenze che hanno toccato il piccolo Adamo (Adam in arabo) che ad esse ha gridato: “basta!”
A coloro cui non interessa questo bambino innocente dico che la parola “basta” risuonerà nel mondo per far ricordare loro la responsabilità verso l’altro.
Grazie Adam, ci hai ricordato il nostro dovere verso la nostra vita, il dono di Dio, e verso la vita dell’altro. Sei più grande di tutti noi, ed anche se non potevi ancora parlare come noi hai detto tutta la verità, senza aver mai paura mai ed anzi, era il male ad aver paura di te. Tanto da ucciderti.
E tutti noi, con te, gridiamo al male “bastaaaaaaaaaaa!”
Io ripeterò il grido di Adam, un bambino di soli tre anni vittima della strage nella chiesa, un bambino che aveva il suo mondo, un mondo piccolo fatto dei suoi giochi. Adam era il più amato di casa e comunicava con i suoi cari con i gesti e le poche parole che aveva imparato. Quando è uscito dal suo mondo però ha visto cose terribili: uomini che giocavano con le armi e non come lui con la palla, che gridavano con voce alta e cattiva e non con quella cui era abituato perché tutti parlavano ad Adam con voce serena e bella, i suoi occhi da bambino hanno visto la morte di tante persone e specialmente quella del suo papà, l’uomo che era tutto per lui…
Adam ha gridato agli uomini armati soltanto una parola: “basta!” fino alla sua morte tre ore dopo. Adam non sapeva parlare bene, conosceva soltanto alcune parole d’amore “papà, mamma, ti voglio bene, ciao, ….” ma in quei terribili momenti ha scelto la parola giusta, “basta!” per dare al mondo d’oggi un messaggio importante:
basta con il male che domina e deforma la creatura umana
basta con le guerre che portano dolori, malattia, povertà
basta con il buio che è penetrato nel cuore dell’uomo e lo renderà oscuro
basta con la dignità perduta dell’uomo
basta con le ingiustizie sociali
basta, basta , basta….. gridava Adam, ma non lo hanno ascoltato e lo hanno ucciso per non sentire più quella voce angelica portatrice, con una sola parola, di tutta la verità: “basta!”.
Il primo Adamo ha portato nel nostro mondo il peccato e le sue conseguenze che hanno toccato il piccolo Adamo (Adam in arabo) che ad esse ha gridato: “basta!”
A coloro cui non interessa questo bambino innocente dico che la parola “basta” risuonerà nel mondo per far ricordare loro la responsabilità verso l’altro.
Grazie Adam, ci hai ricordato il nostro dovere verso la nostra vita, il dono di Dio, e verso la vita dell’altro. Sei più grande di tutti noi, ed anche se non potevi ancora parlare come noi hai detto tutta la verità, senza aver mai paura mai ed anzi, era il male ad aver paura di te. Tanto da ucciderti.
E tutti noi, con te, gridiamo al male “bastaaaaaaaaaaa!”
Padre Ameer Gammo