ANSA - BRUXELLES, 18 NOV - Servono una 'road map' ed una missione d'inchiesta internazionale per fermare la carneficina dei cristiani in Iraq. E' la proposta dell'eurodeputato Mario Mauro, capogruppo del Pdl nel Ppe.
Il Parlamento europeo, su richiesta di Mauro oggi ha inserito nell'ordine del giorno della plenaria che si terra' da lunedi' a giovedi' prossimi a Strasburgo il dibattito su una risoluzione in difesa della comunita' cristiana in Medio oriente ed in particolare in Iraq.
''Adesso - ha detto Mauro - e' fondamentale che il Parlamento europeo approvi la risoluzione urgente sulla gravissima escalation di attacchi subiti dai cristiani in Iraq e faccia sentire forte la voce dell'Europa in difesa della comunita' cristiana del Medio oriente. La risoluzione prevede un piano concreto di azione''. ''L'Unione europea - ha aggiunto Mauro, che e' anche Rappresentante Speciale Osce per la lotta alle discriminazioni contro i cristiani - non puo' rimanere inerme davanti alla carneficina quotidiana perpetrata ai danni della comunita' cristiana di Baghdad e di tutto l'Iraq. L'Europa, la comunita' internazionale ed il Governo iracheno devono mettere in campo azioni concrete fin da subito. E' in questa direzione che va la mia iniziativa''. ''Dobbiamo attuare una sorta di 'road map' per fermare questa carneficina che ormai e' diventata una caccia casa per casa a chi non si professa musulmano - ha continuato Mario Mauro - ed e' in questo l'obiettivo del mio piano di azione contenuto nella risoluzione. Il primo punto della risoluzione prevede che le autorita' irachene garantiscano l'incolumita' personale, l'integrita' e la sicurezza della minoranza cristiana in territorio iracheno fin da subito. Questa deve essere la priorita' nell'immediato e il Parlamento europeo deve indirizzare questa forte richiesta attraverso la sua risoluzione''. ''Il passo successivo - ha concluso - deve essere l'organizzazione di una missione d'inchiesta da parte della comunita' internazionale e che possa accertare i danni morali e materiali subiti della comunita' cristiana nel paese. Questa dovra' poi essere la base per una rapida ricostruzione che possa far tornare ad una 'vita normale' e sicura i componenti della comunita' cristiana. La Ue ed i suoi stati membri devono predisporre un piano di accoglienza per i rifugiati iracheni che fuggono dalle violenze. Una volta ristabilite le condizioni da parte delle autorita' irachene, va poi attuato un rapido piano di rientro in Iraq con la garanzia della restituzione dei rispettivi beni ai legittimi proprietari''.