Fonte: SIR
“I morti sono 13 e non sei e le famiglie cristiane costrette a fuggire a causa della sono 1119 e non 650 come detto da alcuni esponenti di governo. Senza contare, poi, quelle che sono riparate a Kirkuk, a Baghdad e a Erbil che dovrebbero essere più di 250”. A tracciare al Sir il bilancio di questi ultimi giorni di violenza contro i cristiani a Mosul è il vicario patriarcale di Baghdad, mons. Shlemon Warduni che saluta “con soddisfazione” la decisione del Governo di inviare a Mosul 1000 agenti di polizia per porre fine alla violenze e catturarne gli esecutori e i mandanti. “La scelta del Governo – spiega – giunge dopo che abbiamo alzato la voce. Ieri siamo stati ricevuti dal vice presidente al-Hashemi che ci ha garantito tutto il suo appoggio per fermare gli attacchi ai cristiani e porre fino alle tensioni. Ci ha ribadito che le minoranze, come i cristiani, sono cittadini iracheni a tutti gli effetti con stessi diritti e doveri. Ci ha anche assicurato che verrà dato aiuto alle famiglie cristiane che sono state costrette a lasciare Mosul in questi giorni”. Nonostante la drammaticità del momento, rivela il Vicario, “a Mosul assistiamo anche a delle belle storie di solidarietà, con famiglie musulmane che accudiscono i loro vicini cristiani, che per paura, vivono rintanati in casa”.