Fonte: SIR
“Quello che sta accadendo a Mosul è inumano. Inumano ciò che tante famiglie hanno subito e quante umiliazioni hanno dovuto sopportare. Sono tristi, lontani dalle loro case, hanno perso congiunti uccisi da una violenza assurda e della quale non conosciamo i colpevoli. Spetta alle istituzioni e alla polizia assicurare i colpevoli alla giustizia”. E’ la denuncia di mons. Shlemon Warduni, vicario patriarcale di Baghdad, raggiunto telefonicamente dal Sir a Mosul dove si trova per una visita ai cristiani fuggiti. “Il problema è grande e grave – dichiara mons. Warduni in una intervista on line su agensir.it - ho la sensazione che più di qualcuno non faccia il proprio dovere verso i cristiani e le minoranze per garantire loro i diritti fondamentali. Stiamo cercando il modo di far tornare i cristiani alle loro case. Purtroppo vogliono usarci come una carta da gioco per vincere la partita in Iraq. Vogliono lasciare emigrare i cristiani e concedere ai nostri giovani la possibilità di frequentare l’università all’estero dove essi vogliono. Tutto questo è contro i diritti umani, vogliono disperdere in tutto il mondo i cristiani eccetto che in Iraq. Noi abitiamo questo Paese da migliaia di anni”. “Questi iracheni – conclude - hanno il diritto di rientrare nelle loro case, di andare nelle loro scuole, nelle loro università, non altrove, e non di essere lasciati in luoghi dove non si trovano bene”.