"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

28 ottobre 2008

Iraq: Prime reazioni alla modifica dell'articolo 50. Warduni: "Un'elemosina"

By Baghdadhope

Come previsto la proposta di modifica dell'articolo 50 che regola la rappresentatività delle minoranze in seno ai consigli provinciali che saranno eletti in Iraq entro il prossimo gennaio ha iniziato subito a suscitare proteste.

Il SIR ha intervistato a proposito il Patriarca Vicario caldeo Monsignor Shleimun Warduni:

IRAQ: WARDUNI (BAGHDAD), “PROPOSTA ONU SU ART.50 È UNA ELEMOSINA”

“Una elemosina”. Così il vicario patriarcale di Baghdad, mons. Shlemon Warduni, parlando al Sir, stigmatizza la proposta di Staffan de Mistura, l'inviato dell'Onu in Iraq, per reintegrare l’art. 50 nella legge elettorale dei Consigli provinciali che garantisce una rappresentanza alle minoranze. Il piano De Mistura prevede però alcune differenze rispetto alla originaria stesura dell’articolo. Come spiega il sito Baghdadhope, infatti, “le province che dovrebbero destinare i seggi alle minoranze non sono più 6 ma 3. Mancano le province di Dohuk, Erbil e Kirkuk mentre rimangono Baghdad, Ninive e Bassora. I seggi delle minoranze che prima erano 15 ora sono 12. I cristiani cui prima erano destinati 12 seggi su 15 ora se ne vedono assegnati solo 7, agli Yazidi cui prima era assegnato 1 solo seggio a Ninive ora ne avranno 3, resta uguale la situazione per gli Shabak, 1 seggio a Ninive, mentre compare solo ora la minoranza mandea cui viene assegnato 1 seggio a Baghdad”.
“Perché De Mistura invece di difendere i nostri diritti fa questa proposta per toglierceli?” domanda con forza il presule. “Forse l’Onu, la comunità internazionale, l’Europa, si sentono Dio per darci un’elemosina quando si tratta di nostri diritti? Vogliamo la legge come era prima, vogliamo essere rispettati come cittadini iracheni. Chiediamo al Governo di ripristinare l’art. 50. Esiste un diritto nel mondo o la giustizia è finita?”.