"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

1 giugno 2007

Terroristi saccheggiano e si impadroniscono di un convento a Baghdad

Fonte: Asia News

È successo ieri nel quartiere di Dora; si tratta del convento delle suore caldee del Sacro Cuore. Fonti locali di AsiaNews ipotizzano la mano di gruppi sciiti, che stanno seguendo i sunniti nella feroce campagna di persecuzione anti-cristiana in atto nella capitale. Oggi apre ad al Qosh la prima sessione del Sinodo della Chiesa caldea.

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Terroristi islamici, forse sciiti, si sono appropriati ieri del convento delle suore caldee del Sacro Cuore a Baghdad. Lo denunciano fonti di AsiaNews nella capitale, in contatto con le religiose stesse. Il convento Angelo Raphael, si trova nella zona al Mikanik, nel martoriato quartiere di Dora, dove da mesi è in atto una feroce campagna di persecuzione contro i cristiani. Le uniche due suore, che ancora vi vivevano, raccontano che i terroristi hanno fatto irruzione nell’edificio in loro assenza; tornando a casa hanno trovato il convento saccheggiato di ogni bene e trasformato in una base per le operazioni dei militanti.
Secondo fonti anonime, con ogni probabilità, i responsabili sono sciiti; questi ultimi stanno seguendo i sunniti nella campagna anti-cristiana. È di due giorni fa la notizia di una lettera firmata dall'esercito del Mahdi
, la milizia del leader radicale Al Sadr, che impone il velo islamico alle donne cristiane di Baghdad. Oggi un portavoce del gruppo, da Najaf, ha negato ogni legame con quel messaggio, ma la situazione rimane “preoccupante”, come riferiscono alcuni sacerdoti.
L’attacco al convento, “potrebbe anche essere una risposta alla condanna del Patriarca caldeo, Emmanuel III Delly, dell’attentato alla moschea sunnita di Abdul Qader Al Dilani”, avvenuto lo scorso 28 maggio nella capitale, sostengono le fonti. La guida della Chiesa caldea si è infatti unito al Consiglio dei capi delle Chiese cristiane in Iraq nel denunciare l’episodio come un attacco “a tutto l'Iraq e a tutti gli iracheni senza eccezione, in grado di minare l'unità del Paese e di fomentare discordia e divisione”.
Il problema della sicurezza di luoghi religiosi e della comunità cristiana sarà al centro del Sinodo della Chiesa caldea, che oggi ad al Qosh, nel nord, apre la sua prima sessione di lavori. Domani, invce, il nunzio vaticano, mons. Francis Chullikat, è atteso ad Erbil, in Kurdistan.