"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

11 giugno 2007

MONS. WARDUNI (BAGHDAD), “CRISTIANI MASSACRATI NEL SILENZIO DEL MONDO”

Fonte: SIR

“Non abbiamo notizie da diverso tempo. Siamo preoccupati”.
Il giorno dopo l’appello di Benedetto XVI per la liberazione di tutti i sequestrati e in particolare per i sacerdoti cattolici sale la preoccupazione nel patriarcato caldeo di Baghdad per la sorte di padre Hani Abdel Ahad, rapito a Baghdad il 6 giugno e non ancora rilasciato. “Stiamo cercando di fare tutto il possibile per ottenere la sua liberazione – afferma al Sir il vescovo ausiliare di Baghdad, mons. Shlemon Wardunima finora senza esito”. La preoccupazione per il sacerdote si somma a quella della persecuzione cui da tempo sono soggetti i cristiani iracheni. “Se una cosa del genere fosse accaduta ad una qualche popolazione islamica, le masse musulmane sarebbero scese in piazza a protestare e chiedere rispetto, come accadde per le vignette satiriche tempo fa. Invece i cristiani non stanno facendo nulla mentre qui si muore, si viene rapiti, costretti a convertirsi all’Islam o a pagare per ottenere protezione, a cedere le proprie figlie a dei delinquenti per evitare ritorsioni o a fuggire lasciando tutto il lavoro di una vita. Dagli Usa e dall’Europa solo silenzio. Quando è stato trucidato padre Ragheed Ganni nessuno ci ha mostrato solidarietà. Solo il Papa ci ha inviato un telegramma di cordoglio ed ha alzato la voce per far conoscere la tragedia dei cristiani iracheni”.