"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

28 giugno 2007

Francia: il pensiero all'Iraq

Fonte: Sir Europa del 28 giugno 2007

Di Daniele Rocchi

"Le notizie che ci arrivano dall'Iraq rivelano l'aumento della violenza armata con il suo corredo di omicidi, sofferenze, drammi umani"
. Si apre così il messaggio che il card. Jean-Pierre Ricard, arcivescovo di Bordeaux e presidente della Conferenza episcopale di Francia ha inviato a Emmanuel III Delly, patriarca di Babilonia dei Caldei, per esprimere la "profonda solidarietà dei vescovi francesi" al patriarca e alla comunità cristiana in Iraq. "Tutta la popolazione è vittima di questa drammatica situazione - prosegue il card. Ricard -, ma la popolazione dei cristiani lo è in modo particolare". Rammentando che "in due anni la metà" di essi "ha dovuto lasciare il Paese per cercare rifugio in quelli vicini", il presidente dei vescovi francesi afferma che "in Iraq i cristiani sono nel proprio Paese e hanno il diritto di rimanervi", e definisce "certamente inaccettabile" la prospettiva di costituirvi "una sorta di ghetto". Oltre ad esprimere la solidarietà "dei cattolici di Francia verso i fratelli iracheni", il card. Ricard esorta "la comunità delle nazioni e i governi responsabili ad agire con determinazione per fermare la violenza e assicurare la pace civile in Iraq", e chiede ai "responsabili politici e religiosi di intraprendere azioni coraggiose".