"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

7 novembre 2010

Mons. Warduni (Baghdad) "Aiutateci a trovare pace e sicurezza". Santa Messa nella chiesa della strage a Baghdad

By Baghdadhope*

La tragedia che ha colpito la comunità irachena cristiana lo scorso 31 ottobre non è riuscita a spezzare la sua volontà di dimostrare al mondo la propria forza.
“Stamattina a Messa c’erano circa 50 persone e stasera una ottantina” così ha dichiarato a Baghdadhope Mons. Shleimun Warduni, vicario patriarcale caldeo di Baghdad, nella prima domenica dopo l’attacco alla chiesa siro cattolica di Nostra Signora della Salvezza che ha causato la morte di 41 fedeli e due sacerdoti più un elevato numero di feriti.
Di questi, secondo un’anonima fonte dell’ambasciata francese a Baghdad, 37, compreso il Corepiscopo Padre Rufail Quataimi, partiranno domani per Parigi per essere poi ricoverati in diversi ospedali francesi.
Secondo la stessa fonte i feriti saranno accompagnati da circa 20 persone e non è ancora chiaro se verrà loro concesso di rimanere in Francia alla fine delle cure.
“E’ una bella cosa” ha commentato a proposito Mons. Warduni, “e siamo grati alla Francia ma ciò che tutti i governi dovrebbero fare è aiutare l’Iraq a ritrovare la pace e la sicurezza che significano lavoro e prosperità.”
Monsignore, oggi l’Arcivescovo siro ortodosso della Gran Bretagna ha invitato gli iracheni cristiani a lasciare il paese perché minacciati. Come commenta questo invito?
Si tratta di un appello controproducente. Dove dovrebbero andare gli iracheni cristiani, come farebbero a vivere senza mezzi all’estero? Dovrebbero andare in Gran Bretagna? Chi li aiuterebbe?”
“Ripeto, aiutateci a trovare la pace e la sicurezza e se proprio i governi vogliono aiutare lo facciano ad esempio favorendo l’integrazione degli iracheni cristiani che già vivono nei loro confini.”
La pace e la sicurezza per gli iracheni cristiani sembrano però parole senza significato.
Proprio oggi se non ci sono stati altri attentati alle chiese si devono registrare le uccisioni, per ora non ancora spiegate e riportate da Ankawa.com, di altri due cristiani a Baghdad: Louai Daniel Yacoub, 49 anni e padre di tre figlie ed un altro uomo non ancora identificato.
In una tale situazione comunque gli iracheni cristiani cercano di resistere: così oggi è stata celebrata la santa messa anche nella chiesa che è stata teatro della strage, e dove sono state sepolte alcune delle vittime e tra esse i due sacerdoti uccisi mentre celebravano ed i cui ritratti campeggiavano ai lati dell’altare.
Ma il fuoco delle candele posate sul pavimento che una settimana fa era rosso dal sangue delle vittime dei loro carnefici non sarà riuscito ad asciugare le lacrime di chi ha pianto un parente, un amico, un vicino.