"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

4 novembre 2010

Il vuoto politico genera violenza e insicurezza per i cristiani

“Come cristiani dell’Iraq dovremo essere molto attenti e prudenti nei prossimi mesi, per vedere se la violenza verso i cristiani finirà e come i problemi della nostra sicurezza e del terrorismo saranno affrontati e risolti. Attualmente il paese non ha un governo e questa è una delle ragioni per cui subiamo questi attacchi: il vuoto politico genera mancanza di sicurezza, il terrorismo approfitta di questa situazione”: è quanto dichiara all’Agenzia Fides l’Arcivescovo Avak Asadourian, Primate della Chiesa Armena Ortodossa in Iraq, e Segretario Generale del “Consiglio dei Leader delle Chiese cristiane dell’Iraq”, che riunisce i capi di 14 chiese cristiane del paese.
All’indomani della strage compiuta il 31 ottobre nella chiesa siro-cattolica di Nostra Signora della Salvezza a Baghdad, l’Arcivescovo definisce la situazione attuale dei cristiani, segnata da “lutto, paura e sofferenza”.
Il “Consiglio dei Leader delle Chiese cristiane dell’Iraq”, spiega a Fides l’Arcivescovo, si riunirà ufficialmente nei prossimi giorni “per discutere approfonditamente di tali problemi, per concordare incontri con leader e autorità civili, per decidere insieme i passi da compiere. E’ necessario che i cristiani dell’Iraq si muovano uniti per vivere con fede e speranza in questi tempi molto tristi e difficili”.
“Noi cristiani – continua il Primate – siamo antichi abitanti di questa terra: non solo in Iraq ma in tutto il Medio Oriente la nostra presenza risale a molti secoli fa. In Iraq abbiamo sempre vissuto all’insegna della coesistenza e della fratellanza con le altre comunità religiose. Viviamo insieme da secoli, ma oggi la nostra presenza viene messa in pericolo. Abbiamo contribuito a plasmare e a fecondare questa terra seminando pace, amore, giustizia. E vogliamo continuare a farlo nel futuro”.