By SIR
La decisione di celebrare il 21 novembre una giornata di preghiera per i cristiani perseguitati in Iraq e per i loro persecutori, annunciata ieri dal card. Angelo Bagnasco, “non può non essere particolarmente sentita a Torino, dove l'arcidiocesi è impegnata dal 2000 a sostegno della comunità cristiana irachena”, afferma oggi in una nota l'Ufficio Migrantes della diocesi di Torino. “La giornata del 21 novembre – prosegue il comunicato – sarà una data importante in cui invitare i fedeli a riflettere sulle sorti di chi sta difendendo non solo la propria, ma anche la nostra fede, e sulla possibilità di accorrere in loro aiuto”. In questi anni, l’Ufficio missionario e l’Ufficio Migranti “hanno seguito i cristiani di Baghdad con progetti di sostegno mirati non solo a dare aiuto materiale – spiega Luigia Storti, responsabile del Progetto Iraq – ma anche a far sì che non si sentissero abbandonati e dimenticati. Acquisto di beni per le attività parrocchiali, contributi per il Natale dei bambini, con scambi di disegni e auguri tra bambini iracheni e torinesi, ospitalità ai preti della capitale irachena nella nostra città; sono solo alcune delle iniziative promosse dalla diocesi. A queste si aggiunge il progetto, ancora in corso, di aiuto alla casa di riposo della chiesa siro-cattolica del quartiere di Al Karrada”.
La decisione di celebrare il 21 novembre una giornata di preghiera per i cristiani perseguitati in Iraq e per i loro persecutori, annunciata ieri dal card. Angelo Bagnasco, “non può non essere particolarmente sentita a Torino, dove l'arcidiocesi è impegnata dal 2000 a sostegno della comunità cristiana irachena”, afferma oggi in una nota l'Ufficio Migrantes della diocesi di Torino. “La giornata del 21 novembre – prosegue il comunicato – sarà una data importante in cui invitare i fedeli a riflettere sulle sorti di chi sta difendendo non solo la propria, ma anche la nostra fede, e sulla possibilità di accorrere in loro aiuto”. In questi anni, l’Ufficio missionario e l’Ufficio Migranti “hanno seguito i cristiani di Baghdad con progetti di sostegno mirati non solo a dare aiuto materiale – spiega Luigia Storti, responsabile del Progetto Iraq – ma anche a far sì che non si sentissero abbandonati e dimenticati. Acquisto di beni per le attività parrocchiali, contributi per il Natale dei bambini, con scambi di disegni e auguri tra bambini iracheni e torinesi, ospitalità ai preti della capitale irachena nella nostra città; sono solo alcune delle iniziative promosse dalla diocesi. A queste si aggiunge il progetto, ancora in corso, di aiuto alla casa di riposo della chiesa siro-cattolica del quartiere di Al Karrada”.