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«Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re del mondo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna».
Queste parole, tratte da 2 Maccabei 7, sono la speranza per gli iracheni cristiani.
Non hanno nient'altro, se non la speranza.
E queste parole sono risuonate nelle letture della domenica successiva a quella della strage in molte chiese dove i fedeli iracheni cristiani si sono riuniti a commemorare le vittime.
Tra esse quella di St. Jacob, a Friedberg, in Germania dove Padre Sami Al Rais ha celebrato la Santa Messa insieme a Padre Paolus Sati, accogliendo fedeli caldei, siro cattolici ed anche siro ortodossi.
La predica di Padre al Rais pervenuta a Baghdadhope è partita proprio dal terribile brano tratto dai Maccabei ed ha sottolineato come la crudeltà che si sperava appartenesse solo ad un lontanissimo passato in realtà è presente tra noi, e si è conclusa con la considerazione che non è Dio nè le religioni ad essere causa di questi atti efferati, ma solo gli uomini che li compiono e che lasciano dietro di sè una scia di sangue come quella che nella chiesa tedesca simbolicamente risaliva i gradini che portano all'altare.