By Radiovaticana
L’Arabia Saudita ha rafforzato il controllo dei suoi confini con l’Iraq dispiegando altri 30mila soldati, mentre continua l’avanzata del movimento integralista dell’Isis, lo Stato islamico dell'Iraq e del Levante. La decisione è giunta dopo le notizie di un ritiro delle truppe irachene nelle aree dove i miliziani qaedisti stanno conquistando posizioni. Di ieri l’appello del leader dell’Isis ai musulmani di tutto il mondo, auspicando la nascita di una sorta di nuovo 'impero' islamico. Sempre più preoccupate le comunità cristiane irachene, come afferma al microfono di Hélène Destombes, il patriarca caldeo Louis Raphael I Sako:
"Il Paese vive oggi una situazione caotica e va verso la divisione. Il Kurdistan è già autonomo e le province sunnite non sono controllate dal governo centrale. Il Sud è più stabile perché è quasi interamente controllato dagli sciiti. E noi cristiani che fine faremo? Comunque sia i cristiani che i musulmani hanno paura, perché tutto il sistema è fragile … Non sappiamo quando la situazione esploderà ... C’è un grande pericolo di una guerra civile tra sunniti e sciiti e altri e questo per indebolire ogni gruppo e dire alla fine che non c’è altra soluzione che la divisione del Paese in tre parti. Per quanto mi riguarda, sono veramente scioccato e scandalizzato dall’egoismo e l’individualismo dell’Occidente. Faccio appello a tutti, a tutte le Chiese, alle Conferenze episcopali, ai cristiani, alle comunità religiose, perché facciano qualcosa, perché alzino la loro voce per condannare tutto questo. Perché aver paura di dire la verità?".
L’Arabia Saudita ha rafforzato il controllo dei suoi confini con l’Iraq dispiegando altri 30mila soldati, mentre continua l’avanzata del movimento integralista dell’Isis, lo Stato islamico dell'Iraq e del Levante. La decisione è giunta dopo le notizie di un ritiro delle truppe irachene nelle aree dove i miliziani qaedisti stanno conquistando posizioni. Di ieri l’appello del leader dell’Isis ai musulmani di tutto il mondo, auspicando la nascita di una sorta di nuovo 'impero' islamico. Sempre più preoccupate le comunità cristiane irachene, come afferma al microfono di Hélène Destombes, il patriarca caldeo Louis Raphael I Sako:
"Il Paese vive oggi una situazione caotica e va verso la divisione. Il Kurdistan è già autonomo e le province sunnite non sono controllate dal governo centrale. Il Sud è più stabile perché è quasi interamente controllato dagli sciiti. E noi cristiani che fine faremo? Comunque sia i cristiani che i musulmani hanno paura, perché tutto il sistema è fragile … Non sappiamo quando la situazione esploderà ... C’è un grande pericolo di una guerra civile tra sunniti e sciiti e altri e questo per indebolire ogni gruppo e dire alla fine che non c’è altra soluzione che la divisione del Paese in tre parti. Per quanto mi riguarda, sono veramente scioccato e scandalizzato dall’egoismo e l’individualismo dell’Occidente. Faccio appello a tutti, a tutte le Chiese, alle Conferenze episcopali, ai cristiani, alle comunità religiose, perché facciano qualcosa, perché alzino la loro voce per condannare tutto questo. Perché aver paura di dire la verità?".