By Avvenire
I miliziani dello Stato islamico
(Isis), che controllano dal mese scorso Mosul, nel nord dell'Iraq, hanno
distrutto la moschea intitolata al profeta Giona,
considerata uno dei più importanti monumenti storici e religiosi
e luogo di pellegrinaggio di musulmani sia sunniti sia sciiti.
A dare la notizia è il blog Baghdadhope, citato dal Sir, che spiega come
la moschea Hazrat Yunus, simbolo della città, fosse diventato per i
membri dell'Isis un "luogo di apostasia e non di preghiera", in quanto
"frequentato sia da musulmani sia da cristiani".
Secondo fonti locali, i miliziani dell'Isis hanno dato tempo fino a sabato ai cittadini curdi per lasciare la città, come avevano fatto una settimana fa con i cristiani.
Da oltre un mese, da quando cioè l'Isis si è impadronito di Mosul, combattimenti sono in corso a nord della città tra jihadisti di questa organizzazione e forze peshmerga curde giunte dalla vicina regione autonoma del Kurdistan. Nuovi scontri sono in corso a partire da giovedì in particolare nell'area di Telkeif, una località una ventina di chilometri a nord-est di Mosul popolata da una maggioranza cristiana.
Secondo fonti locali, i miliziani dell'Isis hanno dato tempo fino a sabato ai cittadini curdi per lasciare la città, come avevano fatto una settimana fa con i cristiani.
Da oltre un mese, da quando cioè l'Isis si è impadronito di Mosul, combattimenti sono in corso a nord della città tra jihadisti di questa organizzazione e forze peshmerga curde giunte dalla vicina regione autonoma del Kurdistan. Nuovi scontri sono in corso a partire da giovedì in particolare nell'area di Telkeif, una località una ventina di chilometri a nord-est di Mosul popolata da una maggioranza cristiana.