"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

2 dicembre 2010

Benedetto XVI riceve i feriti dell'attentato in Iraq presenti a Roma

By SIR 01 dicembre 2010

Al termine dell’udienza generale di oggi, il Papa ha ricevuto – nell’Auletta Paolo VI, adiacente all’aula dove si sono radunati per l’appuntamento del mercoledì circa 3.500 fedeli – i feriti durante l’attentato del 31 ottobre scorso in Iraq, attualmente ospitati in una delle strutture residenziali del Policlinico Gemelli di Roma, insieme ai loro familiari.
All’incontro erano presenti circa 50 persone, tra cui i 26 feriti e i 21 accompagnatori. Dei 26 malati, due sono ancora degenti ma hanno ricevuto un permesso per l’occasione, gli altri sono stati invece dimessi e sono ospitati (come tutti i familiari) in una struttura residenziale dell’Università Cattolica, secondo gli accordi presi con la Farnesina. Per ora, i feriti iracheni non rientreranno in Iraq: resteranno nella struttura residenziale almeno fino alla metà di questo mese, poi si valuterà la situazione di concerto con il Ministero degli Esteri.
L’attentato terroristico di Al Qaeda del 31 ottobre scorso, nella chiesa siro cattolica di Nostra Signora della Salvezza a Baghdad, ha provocato 58 morti, di cui tre sacerdoti, e 67 feriti. A seguito dell’operazione umanitaria, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri su invito del card. Tarcisio Bertone, per trasferire in Italia alcuni cittadini iracheni feriti nell’attentato, il Policlinico universitario “Agostino Gemelli” ha accolto il 12 novembre scorso 26 persone (di cui 7 uomini, 16 donne e 3 bambini).