"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

7 dicembre 2010

Premio per la Pace della Regione Lombardia a Mons. Shleimun Warduni (Baghdad)

By Baghdadhope*
La foto della megascritta sul Pirellone è presa dal sito del network blogosfere

Come annunciato dal SIR qualche giorno fa il 14 ed il 15 dicembre una delegazione di vescovi iracheni sarà ascoltata dal Parlamento Europeo che lo scorso 25 novembre ha approvato la risoluzione promossa dal parlamentare Mario Mauro (PdL/PPE) con cui si è chiesto alle autorità irachene di proteggere le minoranze più vulnerabili.
La delegazione sarà composta da due vescovi siro cattolici, Mons. Athanase Mati Shaba Matoka (Baghdad) e Mons. George Casmoussa (Mosul) e dal vicario patriarcale caldeo Mons. Shleimun Warduni che interromperà il suo soggiorno a Strasburgo il pomeriggio del 14 dicembre per ricevere a Milano dal Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni il Premio per la Pace 2010.
La notizia è arrivata a Baghdad solo oggi pomeriggio e Mons. Warduni parlandone con Baghdadhope se ne è detto felice.
"Non ho ancora molti particolari, so solo che mi recherò a Milano per ricevere il premio e tornerò immediatamente a Strasburgo per l'incontro al Parlamento Europeo."
Non si sa ancora, infatti, se il Premio per la Pace, istituito nel 1997 per "per riconoscere l'impegno di uomini e donne, svolto con competenza e passione per la costruzione della pace e della solidarietà internazionale" che sarà consegnato a Mons. Warduni è frutto di una candidatura presentata alla Giunta Regionale o della facoltà che il suo presidente ha dal 2005 di assegnare un Premio speciale "non soggetto a presentazione di candidature, a persone, enti od associazioni che si siano particolarmente distinti in iniziative a favore della pace."
Lo scorso novembre, a seguito dell'ondata di violenza che ha colpito gli iracheni cristiani con l'attacco alla chiesa siro cattolica di Baghdad, e quelli successivi a diverse case di cristiani nella capitale ed a Mosul, proprio sul Pirellone di Milano, la sede della Regione Lombardia, era apparso un enorme striscione con su scritto: "Salviamo la vita dei cristiani in Iraq e nel mondo" per dare visibilità al problema dell'indifferenza verso le esecuzioni dei cristiani in Iraq e nel resto del mondo, un fenomeno, come aveva dichiarato Roberto Formigoni, in crescita tanto che "il 75% delle esecuzioni del mondo sono dirette contro i cristiani."

Monsignor Warduni, pochi giorni fa ha annunciato al SIR il termine dei lavori di ristrutturazione della sua chiesa in Palestine Street, la chiesa della Vergine Maria, può dirci qualcosa di più?
"Si, dopo tanto tempo sono finiti i lavori di ristrutturazione della chiesa che erano iniziati già prima dell'attentato del 12 luglio 2009. E' stata una bella giornata anche se l'atmosfera è ancora di timore. Tra due giorni i cristiani digiuneranno in memoria delle vittime dell'attentato del 31 ottobre e per chiedere a Dio di intercedere per la pace in Iraq e nel mondo, e le feste di Natale quest'anno sono state annullate e ci saranno solo le sacre celebrazioni nelle chiese."
La chiesa della Vergine Maria aveva subito molti danni?
"Si, ma ora è tutto a posto. Anche la grotta dedicata alla Madonna di Lourdes."
Monsignore, nell'aprile 2009, solo qualche mese prima dell'attentato, era arrivata nella sua chiesa dopo un lungo viaggio una statua di San Pio da Pietralcina, quel Padre Pio tanto venerato in Italia. Era stata danneggiata dall'autobomba?

"No, fortunatamente no. E' stata anche posizionata nella sua sede definitiva. E' molto bella e nonostante non ci sia in Iraq lo stesso culto per San Pio che c'è in Italia qualcuno ha detto che è stato proprio San Pio a proteggere la chiesa da danni maggiori. "