By Radiovaticana
In Iraq, una studentessa cristiana è stata sequestrata da un gruppo di terroristi. La ragazza è stata rapita ieri e da allora si sono perse le sue tracce. Il servizio di Amedeo Lomonaco
Una studentessa cristiana di 21 anni, Rubila Aziz, è stata rapita ieri da uomini armati mentre si trovava all’interno della propria abitazione a Mosul, nel nord dell’Iraq. Secondo quanto rivela il sito cristiano iracheno “Ankawa”, i terroristi hanno fatto irruzione nella casa della ragazza, studentessa dell’Istituto tecnico locale. In Iraq, intanto, un numero sempre maggiore di cristiani iracheni sta lasciando le proprie abitazioni per fuggire nel nord del Paese o all'estero a causa di una crescente ondata di violenza contro la comunità cristiana. Il nuovo esodo di fedeli riguarda numerose famiglie caldee e migliaia di residenti a Baghdad e Mosul. Dal governo iracheno arrivano comunque delle risposte per cercare di difendere i cristiani dagli attacchi degli estremisti. Recentemente, è stata creata una Commissione parlamentare ed è stata anche istituita una task force della polizia per la protezione della comunità cristiana irachena. In questi giorni, inoltre, si stanno erigendo muri intorno alle chiese di Baghdad e Mosul. I punti di accesso alle parrocchie sono controllati dalla polizia equipaggiata di scanner e metal detector. L’arcivescovo di Erbil, mons. Bashar Warda, sottolinea che tali barriere protettive, pur dando l’impressione di “entrare in un campo militare”, sono dei passi compiuti dall’esecutivo iracheno per migliorare la sicurezza in vista del Natale.
In Iraq, una studentessa cristiana è stata sequestrata da un gruppo di terroristi. La ragazza è stata rapita ieri e da allora si sono perse le sue tracce. Il servizio di Amedeo Lomonaco
Una studentessa cristiana di 21 anni, Rubila Aziz, è stata rapita ieri da uomini armati mentre si trovava all’interno della propria abitazione a Mosul, nel nord dell’Iraq. Secondo quanto rivela il sito cristiano iracheno “Ankawa”, i terroristi hanno fatto irruzione nella casa della ragazza, studentessa dell’Istituto tecnico locale. In Iraq, intanto, un numero sempre maggiore di cristiani iracheni sta lasciando le proprie abitazioni per fuggire nel nord del Paese o all'estero a causa di una crescente ondata di violenza contro la comunità cristiana. Il nuovo esodo di fedeli riguarda numerose famiglie caldee e migliaia di residenti a Baghdad e Mosul. Dal governo iracheno arrivano comunque delle risposte per cercare di difendere i cristiani dagli attacchi degli estremisti. Recentemente, è stata creata una Commissione parlamentare ed è stata anche istituita una task force della polizia per la protezione della comunità cristiana irachena. In questi giorni, inoltre, si stanno erigendo muri intorno alle chiese di Baghdad e Mosul. I punti di accesso alle parrocchie sono controllati dalla polizia equipaggiata di scanner e metal detector. L’arcivescovo di Erbil, mons. Bashar Warda, sottolinea che tali barriere protettive, pur dando l’impressione di “entrare in un campo militare”, sono dei passi compiuti dall’esecutivo iracheno per migliorare la sicurezza in vista del Natale.