"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

7 dicembre 2010

Iraq - Famiglie cristiane fuggono in tutto il mondo grazie alle comunità in diaspora

By Fides, 6 dicembre 2010

Nell’esodo dei fedeli cristiani dall’Iraq – che dopo le recenti violenze cercano rifugio in Europa, America, Oceania – centinaia di famiglie cattoliche Caldee si sono rifugiate negli ultimi giorni in Turchia, in attesa di raggiungere paesi dove vi sono folte comunità di fedeli cattolici Caldei della diaspora, pronti ad accoglierle.
Il Vicario patriarcale degli Assiro-Caldei in Turchia, Mons. François Yakan, ha reso noto che la sua comunità sta accogliendo i rifugiati cristiani iracheni e li sta aiutando a sbrigare le pratiche legali e amministrative presso l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati, per condurli verso paesi terzi.
A coordinare l’accoglienza dei profughi cristiani iracheni nei diverse nazioni è la “Associazione di Solidarietà per Emigrati e Rifugiati” che raccoglie i fedeli Assiro-caldei a livello internazionale. P. Yakan ha rimarcato che “i Caldei sono emigrati in tutto il mondo e tutto il mondo ha le porte aperte per noi”, sottolineando che le comunità Caldee si sono adoperate per una colletta di solidarietà in favore dei loro fratelli che soffrono.
Centinaia di famiglie cristiane si stanno trasferendo anche nel Kurdistan iracheno, restando in Iraq e rientrando nella categoria degli “sfollati interni”. L’autorità regionale del Kurdistan rende noto, però, di non avere ricevuto alcun sostegno dalla comunità internazionale, nè dal governo centrale, nonostante la crescente presenza di immigrati cristiani nella regione. I cristiani stanno ricevendo una buona accoglienza ma, se l’esodo continuerà, la regione potrebbe ben preso trovarsi in una crisi umanitaria: per questo, secondo gli osservatori, il flusso va guidato e controllato, mentre occorrono aiuti finanziari per garantire i servizi di accoglienza e i servizi sociali di base. (PA)