"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

20 dicembre 2010

Mons. Sako. (Kirkuk) Nonostante la situazione i vescovi caldei pongono l'accento sull'importanza della vita pastorale

By Baghdadhope*

Si è svolta nel monastero dedicato a Santa Barbara a Karamles (Iraq) la seconda riunione dei vescovi caldei residenti nel paese. Questa volta a presiedere la riunione è stato Mons. Emil Shimoun Nona, vescovo di Mosul, mentre erano assenti, come già era capitato per la prima riunione
il patriarca della chiesa caldea, Cardinale Mar Emmanuel III Delly e Mons. Shleimun Warduni, vicario patriarcale, quest'ultimo in Europa per una serie di incontri internazionali.
Coordinatore delle riunioni mensili è Mons. Louis Sako, Arcivescovo di Kirkuk, che ha firmato il documento finale dell'incontro e che ha spiegato a Baghdadhope i sei punti su cui si è discusso.
1. L'invito ai vescovi a porre maggiore attenzione alla vita spirituale dei sacerdoti ed a creare un clima favorevole alla preghiera, personale e collettiva, come mezzo per il consolidamento del rapporto con Dio che, se insufficiente, rende l'impegno dei sacerdoti superficiale. Il riconoscimento della preghiera come fonte di forza per continuare ad operare con impegno ed espletare la propria missione. L'invito a trovare il tempo per la preghiera, per la lettura e per lo studio e quello a vivere la vita comune con pienezza.
2. Continuare ed approfondire la formazione teologica dei sacerdoti necessaria per un buon lavoro pastorale. Invito ai vescovi ad organizzare a proposito seminari e corsi per i sacerdoti delle proprie diocesi. Proposta di inviare i sacerdoti che hanno già prestatio servizio per cinque anni in diocesi ad approfondire i propri studi in campo telogico e pastorale in un'università cattolica vicina. Decisione di un incontro con i vertici istituzionali del Babel College, l'unica facoltà teologica cristiana in Iraq, con oggetto proprio la formazione teologica dei suoi allievi.
3. Incontro, il 25 gennaio prossimo nella sede arcivescovile di Alqosh, con i sacerdoti per dare ascolto ai loro problemi, alle loro speranze e per discutere il loro percorso pastorale ed il rapporto con i propri vescovi Un altro incontro è stato fissato per il prossimo 23 marzo. Il titolo è stato stabilito in "A voi sacerdoti, questo comandamento" e l'incontro spirituale sarà affidato a Padre Paulus Alfaghali del convento di Ankawa.
4. Sono stati fissati i salari in 700.000 dinari iracheni per i sacerdoti, 800.000 per i vescovi e l'80% del salario come retribuzione dei sacerdoti in pensione. Stabilita l'amministrazione gratuita dei sacramenti.
5. I vescovi hanno espresso la propria preoccupazione per i circa 2000 studenti universitari che vivono nei villaggi della Piana di Ninive e che hanno abbandonato gli studi a causa delle minacce loro rivolte e del peggioramento delle condizioni di sicurezza, e si sono appellati al governo federale ed a quello regionale del Kurdistan perchè trovino una soluzione che garantisca a quegli studenti di poter completare l'anno accademico.
6. Invito ai sacerdoti a continuare ad assistere le famiglie che si sono rifugiate nei villaggi della Piana di Ninive o in Kurdistan ed a quelle famiglie a mantenere un atteggiamento prudente e realistico per qunato riguarda le decisioni circa il proprio futuro senza farsi influenzare dalle promesse e dagli organi di informazione.