By SIR
Secondo mons. Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk, “la lettera ha il merito di mettere l’accento sul tema dei diritti umani e della libertà di religione. C’è una mentalità da cambiare per porre rimedio a questa mancanza. Non possono esistere fedi sottomesse ad altre”.
Tuttavia, spiega al SIR, che “il problema non è solo religioso, è anche politico. Tanti attentati e attacchi hanno una matrice politica, non sono solo opera dei fondamentalisti. Bisogna chiarire chi c’è dietro a queste azioni criminali e perché. Il messaggio dell’Europarlamento è un passo grande perché può favorire una presa di coscienza politica della questione. Il Parlamento europeo e la comunità internazionale devono puntare a fare luce su questi crimini aiutando le autorità irachene. Non bastano dichiarazioni di intenti ma, per esempio, cooperazione nella formazione dei quadri di polizia, dell’esercito, perché sappiano meglio proteggere i cittadini”. “In Iraq – conclude - esiste una divisione ideologica e settaria, i nostri politici, siano essi sciiti, sunniti, curdi, arabi, cristiani, devono comprendere che sono in Parlamento non per fare gli interessi del proprio partito o etnia, ma dell’intero Paese”
Secondo mons. Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk, “la lettera ha il merito di mettere l’accento sul tema dei diritti umani e della libertà di religione. C’è una mentalità da cambiare per porre rimedio a questa mancanza. Non possono esistere fedi sottomesse ad altre”.
Tuttavia, spiega al SIR, che “il problema non è solo religioso, è anche politico. Tanti attentati e attacchi hanno una matrice politica, non sono solo opera dei fondamentalisti. Bisogna chiarire chi c’è dietro a queste azioni criminali e perché. Il messaggio dell’Europarlamento è un passo grande perché può favorire una presa di coscienza politica della questione. Il Parlamento europeo e la comunità internazionale devono puntare a fare luce su questi crimini aiutando le autorità irachene. Non bastano dichiarazioni di intenti ma, per esempio, cooperazione nella formazione dei quadri di polizia, dell’esercito, perché sappiano meglio proteggere i cittadini”. “In Iraq – conclude - esiste una divisione ideologica e settaria, i nostri politici, siano essi sciiti, sunniti, curdi, arabi, cristiani, devono comprendere che sono in Parlamento non per fare gli interessi del proprio partito o etnia, ma dell’intero Paese”