"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

23 dicembre 2010

Un cristiano iracheno nel nuovo governo Al Maliki. Un successo!?

By Baghdadhope*

L'Iraq ha un nuovo governo la cui formazione non mancherà di suscitare proteste vista la sua composizione, ben definita da Ornella Sangiovanni di Osservatorio Iraq come "arraffazzonata" (vedi articolo sotto cliccando sul titolo).

Ciò che salta subito agli occhi scorrendo la lista dei nuovi ministri è che tra essi non ci sono donne e che i cristiani iracheni mantengono almeno un ministero.
Quale? L'ambiente..
Un ministero quindi di "fondamentale importanza" in Iraq, come è facile immaginare.
Non che prima di questa nomina i cristiani iracheni avessero maggiori poteri nell'ambito dell'esecutivo.
A rappresentarli era infatti la Dott.ssa Wijdan Mikhail Salim titolare del Ministero per i Diritti Umani, altro ministero "pesante" il cui ambito di interesse ed azione è risaputo fosse tenuto in altissima considerazione da tutte le parti politiche.
Aveva però almeno un valore simbolico, ed ironico: affidare il rispetto dei diritti umani ad un rappresentante di una minoranza perserguitata. E per di più donna.
Ora neanche più questo. Il Dott. Sargon Lazar Sliwa, neo ministro dell'ambiente, ha un compito difficile davanti a sè. Occuparsi della differenziata in Iraq non è uno scherzo.
Ancora più difficile sarà però quello del prossimo ministro cristiano del prossimo governo iracheno.
Già girano voci sull'incarico davvero speciale che gli sarà assegnato: guidare il Ministero delle Cause Perse.

Iraq, ecco il nuovo governo Maliki: tutti dentro all'insegna della lottizzazione.

Da: Osservatorio Iraq

In realtà una donna al governo in Iraq c'è. Si tratta di Bushra Hussein Saleh, ministro di stato (senza portafoglio). Alla deputata Zayan Dakhil, era invece stato offerto l'incarico di ministro per gli affari femminili, incarico però da lei rifiutato per marcare la protesta proprio contro la mancanza di rappresentatività femminile nel governo.
Nota di Baghdadhope