"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

23 settembre 2014

Premio Sakharov: tra i candidati Mons. Sako e Aiuto alla Chiesa che Soffre

By SIR

Cristiani perseguitati, attivisti della primavera araba, difensori dei diritti fondamentali e della libertà in varie parti del mondo: durante la riunione odierna a Bruxelles delle commissioni affari esteri e sviluppo e della sottocommissione per i diritti umani dell’Europarlamento, vengono presentati i sette candidati al Premio Sakharov 2014, istituito nel 1988 per sostenere persone, associazioni e istituzioni che si occupano della libertà di pensiero e dei diritti umani. I candidati sono stati proposti dagli eurodeputati (occorrono 40 firme per sostenere una candidatura); il vincitore finale sarà indicato dalla conferenza dei capigruppo dell’Assemblea Ue a ottobre, mentre la premiazione avverrà in seduta plenaria a Strasburgo il 26 novembre.
Tra i nominativi figurano il professore Mahmoud Al Asali, ucciso in Iraq dalle milizie Is, assieme a Louis Raphael Sako, patriarca cattolico iracheno; le organizzazioni Aiuto alla Chiesa che soffre, Open Doors, Chredo, Oeuvre d’Orient impegnate per la difesa dei cristiani in Medio Oriente; tre esponenti della Primavera araba finiti agli arresti, ossia il rapper marocchino Mouad Belghouate, il blogger egiziano Alaa Abdel Fattah, il rapper tunisino Ala Yaacoubi.
Gli altri candidati al Sakharov 2014 sono: Ayaan Hirsi Ali, politica e scrittrice somala naturalizzata olandese, che si batte contro gli estremismi religiosi; il ginecologo congolese Denis Mukwege che si occupa delle donne vittime di violenza; Leyla Yunus, attivista per i diritti umani in Azerbaigian; Mustafa Nayem, Ruslana Lyzhychko, Yelyzaveta Schepetylnykova, Tetiana Chornovo quattro dimostranti di Maidan (Ucraina), in rappresentanza di tutti coloro che si battono per la pace e i diritti nel Paese europeo.