By Il Tirreno
Sono trascorsi pochi giorni dal lancio della campagna di raccolta
fondi per i cristiani perseguitati in Iraq e il Movimento Shalom
annuncia un ottimo risultato. «Abbiamo ricevuto oltre 11mila euro di
offerte che abbiamo già provveduto ad inviare a padre Firas, referente
di Shalom a Erbil in Iraq per sostenere le cure mediche dei feriti, dei
malati e garantire cibo, vestiti e assistenza agli sfollati», spiegano
dal Movimento.
Shalom informa che si può donare anche online
direttamente dal sito www.movimentoshalom.org oppure tramite conto
corrente cpostale (numeno 11858560 intestato a Movimento Shalom onlus
oppure bonifico bancario presso CRSMiniato codice Iban
IT49U0630071150CC1000006324 - nella causale specificare: "per i
cristiani dell'Iraq").
«Direttamente da padre Firas – riprendono
quelli di Shalom – ci è pervenuta una proposta shock che indica la
situazione drammatica in cui stanno vivendo i cristiani, una richiesta
di asilo di massa in Australia, Usa o Europa. Sono parole importanti,
queste, parole pesanti, se si considera la lotta che in tutti questi
anni è stata fatta perché i cristiani non sparissero dall'Iraq, ma che
denotano il grado di disperazione cui essi sono arrivati».
La
testimonianza di padre Firas è agghiacciante: «La gente non ha più
speranza ed il problema ormai non è solo l'Isis perché i musulmani della
Piana di Ninive, quelli con cui abbiamo sempre convissuto, stanno
appropriandosi delle case e delle attività che i cristiani sono stati
costretti a lasciare».
Il sacerdote iracheno, che nelle scorse
settimane ha ricevuto anche una telefonata di incoraggiamento da papa
Francesco, è responsabile del dispensario medico del campo profughi del
santuario di Mart Shmoni che ospita dalle 400 alle 500 famiglie (con in
media 5 componenti, circa 2500 persone, anche se i numeri variano di
giorno in giorno perché le famiglie vanno e vengono e nessuno può
contarle. « Non possiamo lasciare soli i nostri fratelli- dichiara don
Andrea Cristiani – lo dobbiamo prima di tutto come uomini e poi come
cristiani. Se Firas che conosco da anni arriva a chiedere un asilo di
massa vuol dire che la situazione è davvero insostenibile e drammatica.
Non so se questa strada sia percorribile realmente ma il fatto è che non
possiamo abbandonarli al loro destino. Singoli, gruppi, società civile,
istituzioni nazionali e internazionali. Insieme dobbiamo fare qualcosa"
Shalom informa che continua anche la campagna di
sensibilizzazione #anchioesclusodalcaliffato per tenere alta
l'attenzione su questo tema. L'11 settembre ci sarà la " Seconda
Camminata del sandalo" da Fucecchio a Cerreto Guidi dedicata proprio ai
cristiani perseguitati nel mondo.