"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

9 settembre 2014

Ancora cristiani in fuga da Qaraqosh

By Baghdadhope*
Fonte della notizia e foto: Ishtar TV

14 profughi cristiani sono arrivati da Qaraqosh a Kirkuk accolti da Padre Aziz Sliwa della chiesa della Vergine Maria che li ha subito condotti nella sede arcivescovile della città dove hanno atteso che le auto inviate a prenderli dall'Arcivscovo siro cattolico di Mosul, Mons. Boutrous Moshe, li portassero ad Erbil per ricongiungersi con le proprie famiglie.
Uno dei profughi, Noor Sabah Suleiyman, di soli 24 anni, era il custode del cimitero di Qaraqosh ed ha raccontato che la loro detenzione ad opera degli uomini dello Stato Islamico è durata dodici giorni dopo i quali sono stati liberati per essere poi, dopo solo due giorni, condotti davanti ad un tribunale islamico che ha decretato la loro espulsione dai confini dello Stato Islamico.
Un'altra profuga, Aleesa Iliya Shimoun, ha invece raccontato la sua straziante storia di ormai "doppia profuga". Aleesa, prima viveva a Baghdad  dove quasi tutti i componenti della sua famiglia sono stati uccisi da una bomba, rimasta sola con un fratello disabile ha testimoniato di essere stata più volte minacciata di taglio della testa dagli uomini dello Stato Islamico se non avesse lasciato la sua casa ed il suo paese.
Se non è "pulizia religiosa" questa, cosa lo è?