By Adnkonos
'Travestiti' da sunniti. E' così che alcuni cristiani di Mosul, nel
nord dell'Iraq, sono riusciti a fuggire davanti all'avanzata dei
jihadisti dello Stato islamico (Is) grazie all'aiuto di musulmani
sunniti moderati, spesso vicini di casa con i quali negli anni avevano
convissuto in modo pacifico.
''Il primo a cui ci è venuto in mente di chiedere aiuto è stato proprio il nostro vicino di casa, Abu Mahmoud, sunnita'', racconta ad Aki - Adnkronos International una cittadina cristiana residente nel quartiere di al-Barid. Ed è stato lui a prendersi carico di tutta la famiglia, chiedendo alle donne di indossare il niqab per sfuggire ai controlli.
''Siamo tutti saliti sulla sua auto - racconta ancora la donna a condizione di anonimato - e quando siamo arrivati al posto di blocco dello Stato islamico il nostro vicino ha mostrato il suo documento e detto che eravamo la sua famiglia, per cui non ci sono stati controlli ulteriori''. Una volta arrivati al primo villaggio cristiano nella piana di Niniveh, l'uomo ha accompagnato i suoi vicini nella casa di amici, dove vivono tuttora. ''Abbiamo portato con noi i gioielli che avevamo, per poter sopravvivere, mentre lui ci ha detto che sta curando la nostra casa, lo sentiamo regolarmente'', prosegue.
''Il primo a cui ci è venuto in mente di chiedere aiuto è stato proprio il nostro vicino di casa, Abu Mahmoud, sunnita'', racconta ad Aki - Adnkronos International una cittadina cristiana residente nel quartiere di al-Barid. Ed è stato lui a prendersi carico di tutta la famiglia, chiedendo alle donne di indossare il niqab per sfuggire ai controlli.
''Siamo tutti saliti sulla sua auto - racconta ancora la donna a condizione di anonimato - e quando siamo arrivati al posto di blocco dello Stato islamico il nostro vicino ha mostrato il suo documento e detto che eravamo la sua famiglia, per cui non ci sono stati controlli ulteriori''. Una volta arrivati al primo villaggio cristiano nella piana di Niniveh, l'uomo ha accompagnato i suoi vicini nella casa di amici, dove vivono tuttora. ''Abbiamo portato con noi i gioielli che avevamo, per poter sopravvivere, mentre lui ci ha detto che sta curando la nostra casa, lo sentiamo regolarmente'', prosegue.
Storia simile quella raccontata sempre ad Aki da un'altra cittadina
cristiana, presa in custodia insieme alle altre donne della sua famiglia
da Abu Amir, un sunnita moderato che vive nel quartiere di al-Baladiyat
a Mosul. ''Ha pensato che gli uomini potessero cavarsela da soli e ha
portato noi donne al sicuro in un villaggio di Dohuk'', nella piana di
Niniveh. Qui la famiglia vive in un prefabbricato che prima dell'arrivo
dei profughi era utilizzato come scuola. Ad Abu Amir la famiglia ha
affidato i suoi beni perché li custodisca.