Nei saluti nelle
diverse lingue, al termine della catechesi dell'Udienza Generale, il
Papa si è rivolto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli
provenienti dall'Iraq, ricordando che la Chiesa è Madre "e come tutte
le madri sa accompagnare il figlio bisognoso, sollevare il figlio
caduto, curare il malato (...) e anche difendere i figli indifesi e
perseguitati".
"Oggi vorrei assicurare - ha detto il Papa - specialmente a questi ultimi, cioè gli indifesi e i perseguitati, la vicinanza: siete nel cuore della Chiesa; la Chiesa soffre con voi ed è fiera di voi, fiera di avere figli come voi; siete la sua forza e la testimonianza concreta e autentica del suo messaggio di salvezza, di perdono e di amore. Vi abbraccio tutti, tutti. Il Signore vi benedica e vi protegga sempre!".
"Oggi vorrei assicurare - ha detto il Papa - specialmente a questi ultimi, cioè gli indifesi e i perseguitati, la vicinanza: siete nel cuore della Chiesa; la Chiesa soffre con voi ed è fiera di voi, fiera di avere figli come voi; siete la sua forza e la testimonianza concreta e autentica del suo messaggio di salvezza, di perdono e di amore. Vi abbraccio tutti, tutti. Il Signore vi benedica e vi protegga sempre!".