By SIR
“Personalmente un po’ deluso per quello che è stato detto sull’Iraq. In questo senso la riflessione nel testo avrebbe meritato qualcosa di più. Spero che nel Messaggio finale del Sinodo si potrà dire qualche cosa di più sostanziale a riguardo”. Così mons. Antoine Audo, vescovo di Alep dei caldei (Siria) ha commentato la ‘Relatio post disceptationem’ del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente, durante la conferenza stampa di presentazione del documento.
“La presenza dei cristiani in Iraq è molto importante – ha affermato il presule – nonostante tutte le difficoltà hanno dato prova di impegno e presenza. Sappiamo che la situazione irachena desta preoccupazione anche se ritengo che forse siamo davanti ad un nuovo inizio, specialmente nel nord del Paese. All’inizio del XX secolo i caldei avevano a Baghdad una sola parrocchia (con un centinaio di famiglie), oggi ce ne sono 25. Certamente esiste l’emigrazione che sta portando molte famiglie nel nord ma credo che la nostra chiesa potrà risollevarsi. La situazione politica, è bene dirlo, dipende tutto dai sunniti e dagli sciiti. Bisogna difendere l’unità dell’Iraq”.
“Personalmente un po’ deluso per quello che è stato detto sull’Iraq. In questo senso la riflessione nel testo avrebbe meritato qualcosa di più. Spero che nel Messaggio finale del Sinodo si potrà dire qualche cosa di più sostanziale a riguardo”. Così mons. Antoine Audo, vescovo di Alep dei caldei (Siria) ha commentato la ‘Relatio post disceptationem’ del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente, durante la conferenza stampa di presentazione del documento.
“La presenza dei cristiani in Iraq è molto importante – ha affermato il presule – nonostante tutte le difficoltà hanno dato prova di impegno e presenza. Sappiamo che la situazione irachena desta preoccupazione anche se ritengo che forse siamo davanti ad un nuovo inizio, specialmente nel nord del Paese. All’inizio del XX secolo i caldei avevano a Baghdad una sola parrocchia (con un centinaio di famiglie), oggi ce ne sono 25. Certamente esiste l’emigrazione che sta portando molte famiglie nel nord ma credo che la nostra chiesa potrà risollevarsi. La situazione politica, è bene dirlo, dipende tutto dai sunniti e dagli sciiti. Bisogna difendere l’unità dell’Iraq”.