L’Italia sta valutando la possibilità di aprire un consolato nel Kurdistan iracheno. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, al termine di un incontro alla Farnesina con il presidente del Kurdistan, Massoud Barzani. “Attualmente nella regione abbiamo una persona che funge da antenna politica – ha spiegato il capo della diplomazia italiana -. Stiamo pensando di aprire un consolato o una rappresentanza diplomatica per incoraggiare gli investimenti e accompagnare le imprese italiane. Per aprirlo sono necessari dei tempi tecnici, che non credo saranno lunghi. Bisogna trovare un luogo – ha sottolineato Frattini -, e dei finanziamenti. Resterà però ferma – ha aggiunto il ministro -, la nostra ambasciata a Bagdad che continuerà a occuparsi di tutte le attività politiche e istituzionali”. Frattini ha anche confermato a Barzani “la piena volontà dell'Italia di cooperare per il rilancio e la ripresa dell'economia irachena, in particolare nel Kurdistan con cui la collaborazione e' sempre stata eccellente”. A questo proposito, il ministro ha ricordato che nell’area sono già presenti e attive molte regioni italiane “che svolgono un ruolo importante” e i Carabinieri che si occupano della formazione delle forze di sicurezza locali.
Frattini, inoltre, ha voluto confermare il sostegno a Barzani spiegando di condividere la sua “saggia visione” nei confronti del nuovo esecutivo di Bagdad. “Per il nuovo governo iracheno occorre stabilità e cooperazione tra le componenti etniche e religiose – ha affermato il ministro - Solo così, si potrà avere un governo stabile e forte. E anche Barzani, nonostante abbia la forza per fare la differenza nel nuovo esecutivo, ne è convinto. “Sono lieto che l'Italia si dica pronta ad aiutarci e a sostenerci - ha risposto il presidente del Kurdistan - Stiamo cercando di creare un governo di coalizione dove tutte le componenti etniche e religiose collaborino per creare la sicurezza”. La regione, però, a differenza del resto del Paese è già sicura. Tanto che Barzani ha sottolineato che “non abbiamo preoccupazioni. Le aziende italiane possono partire da qui” per incrementare la loro presenza in Iraq. Questa “tranquillità” è confermata anche dal fatto che la minoranza cristiana nell’area è molto rispettata e che “numerose famiglie vengono da fuori a vivere in Kurdistan, perché i cristiani si sentono più protetti – ha affermato Frattini -
Ho ricevuto da Barzani rassicurazioni sul loro trattamento”. Il capo della Farnesina si è detto, infine, fiducioso anche sul futuro prossimo dell’Iraq. A questo proposito Frattini ha annunciato che “vogliamo organizzare una commissione mista Italia-Iraq a Bagdad, appena il governo sarà stato formato”.
Frattini, inoltre, ha voluto confermare il sostegno a Barzani spiegando di condividere la sua “saggia visione” nei confronti del nuovo esecutivo di Bagdad. “Per il nuovo governo iracheno occorre stabilità e cooperazione tra le componenti etniche e religiose – ha affermato il ministro - Solo così, si potrà avere un governo stabile e forte. E anche Barzani, nonostante abbia la forza per fare la differenza nel nuovo esecutivo, ne è convinto. “Sono lieto che l'Italia si dica pronta ad aiutarci e a sostenerci - ha risposto il presidente del Kurdistan - Stiamo cercando di creare un governo di coalizione dove tutte le componenti etniche e religiose collaborino per creare la sicurezza”. La regione, però, a differenza del resto del Paese è già sicura. Tanto che Barzani ha sottolineato che “non abbiamo preoccupazioni. Le aziende italiane possono partire da qui” per incrementare la loro presenza in Iraq. Questa “tranquillità” è confermata anche dal fatto che la minoranza cristiana nell’area è molto rispettata e che “numerose famiglie vengono da fuori a vivere in Kurdistan, perché i cristiani si sentono più protetti – ha affermato Frattini -
Ho ricevuto da Barzani rassicurazioni sul loro trattamento”. Il capo della Farnesina si è detto, infine, fiducioso anche sul futuro prossimo dell’Iraq. A questo proposito Frattini ha annunciato che “vogliamo organizzare una commissione mista Italia-Iraq a Bagdad, appena il governo sarà stato formato”.