"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

18 ottobre 2010

Asia/Iraq. “Garantire la pace e la sicurezza per ottenere la democrazia” dice il Vescovo ausiliare caldeo di Baghdad


Roma (Agenzia Fides)- “Ai cristiani occidentali chiedo prima di tutto di pregare per la pace, poi di sensibilizzare l'opinione pubblica e di fare pressione sui governanti perché l'azione politica sia basata sul dialogo, e non sugli interessi economici e commerciali” ha detto S.E. Shlemon Warduni Vescovo ausiliare caldeo di Baghdad, nella sua testimonianza a “Sguardi sui cristiani del Medio Oriente", lo spazio culturale promosso da Custodia di Terra Santa, Edizioni Terra Santa, Azione cattolica italiana e Forum internazionale di Azione cattolica in occasione del Sinodo sul Medio Oriente.

Mons. Warduni descrive così la situazione del suo Paese: “La situazione è molto tragica: abbiamo vissuto tante guerre, il regime, le sanzioni che ci hanno strangolato poco a poco fino a farci quasi morire, e poi l'occupazione degli Alleati. Morti ammazzati, mutilati, orfani, vedove: c'è la guerra e c'è il fondamentalismo, e da sette anni continuiamo ad andare indietro. La guerra ha segnato bambini e giovani soprattutto: c'è la rassegnazione di non avere un futuro, di non avere la garanzia di una vita sicura nel proprio Paese. Vorremmo la democrazia, ma la democrazia non è, come da noi, uscire di casa senza sapere se si rientrerà"

“Non si può parlare di guerra civile vera e propria" ha affermato Mons. Warduni ma “il peggior nemico degli iracheni è il fondamentalismo religioso”.