By News.va da Osservatore Romano
26 novembre 2014
«Libertà di far ritorno in
sicurezza alle proprie case; garanzia di tutti diritti civili e non trattamento
da cittadini di serie b; preghiera e sostegno del Papa e della Chiesa
universale». Ecco «le tre priorità dei cristiani iracheni» esposte stamani al
Papa dall’arcivescovo caldeo di Mossul, Amel Shamon Nona. Accanto a lui, in
piazza San Pietro per l'udienza generale, c’è il suo «amico Nikodemos,
arcivescovo siro ortodosso di Mossul». E «insieme — spiega monsignor Nona —
vogliamo testimoniare l’unità e la speranza dei cristiani in Iraq: lavoriamo
fianco a fianco senza fare distinzioni tra cattolici e ortodossi».
I
due pastori hanno presentato a Francesco «la drammatica realtà del rifugiati
cristiani, la nostra gente è stata costretta ad abbandonare tutto, case, terre
e proprietà per provare a sopravvivere». Ma «anche le nostre chiese sono
svuotate e per pregare insieme ci si trova, di volta in volta, dove è
possibile».
In questa situazione così difficile, i cristiani iracheni stanno guardando con tanta speranza al Papa e «si aspettano — dice ancora monsignor Nona — la sua benedizione e il suo incoraggiamento per non sentirsi soli, abbandonati». E pure per trovare una via d’uscita che, rimarcano i due presuli, «deve prevedere soluzioni che tengano conto delle ingiustizie patite e garantiscano un nuovo quadro di riferimento sociale e politico per tutto l’Iraq». A dar voce alle complesse questioni di quella regione, era presente all’udienza anche Marzouq Ali Mohammed Al-Thunayan Ghanim, speaker dell’assemblea nazionale del Kuwait.
In questa situazione così difficile, i cristiani iracheni stanno guardando con tanta speranza al Papa e «si aspettano — dice ancora monsignor Nona — la sua benedizione e il suo incoraggiamento per non sentirsi soli, abbandonati». E pure per trovare una via d’uscita che, rimarcano i due presuli, «deve prevedere soluzioni che tengano conto delle ingiustizie patite e garantiscano un nuovo quadro di riferimento sociale e politico per tutto l’Iraq». A dar voce alle complesse questioni di quella regione, era presente all’udienza anche Marzouq Ali Mohammed Al-Thunayan Ghanim, speaker dell’assemblea nazionale del Kuwait.