By SIR
“Anche in un
momento di crisi nessuno è tanto povero da non poter dare anche un solo
momento di tempo per portare sollievo alle persone”.
Con questo invito ai cristiani di tutta Italia - espresso in una intervista al Sir (clicca qui) - monsignor Luigi Bressan, arcivescovo di Trento, neo presidente della Caritas italiana, della Commissione episcopale per la carità e la salute e della Consulta ecclesiale degli organismi socio-assistenziali inizia il suo mandato. Il suo incarico scadrà a maggio, quando in occasione dell’assemblea Cei verranno rinnovate tutte le Commissioni episcopali. “Cercherò di aiutare le persone a capire e rispettare le varie culture - afferma -. Al di là delle provenienze, l’essere umano è uguale ovunque. Nel mondo ci sono purtroppo tante situazioni di miseria e di oppressione che spingono le persone a cercare altrove. C’è la difficoltà di capirsi ma con la buona volontà ci si può intendere. E’ possibile crescere in una società interculturale”. A suo avviso le urgenze per la Caritas italiana sono “i rifugiati e gli immigrati”. ”Ci sono diverse fasi da affrontare bene: prima la salvezza di chi arriva via mare, alla quale devono provvedere le forze pubbliche, poi l’assistenza, quindi la convivenza, la coesione, la socializzazione. In questi campi realtà come la Caritas e il volontariato sono molto importanti”.
Sul fronte internazionale “ci sarà sicuramente l’Iraq con il Kurdistan, dove la Caritas è molto attiva nell’aiuto ai profughi”.
Con questo invito ai cristiani di tutta Italia - espresso in una intervista al Sir (clicca qui) - monsignor Luigi Bressan, arcivescovo di Trento, neo presidente della Caritas italiana, della Commissione episcopale per la carità e la salute e della Consulta ecclesiale degli organismi socio-assistenziali inizia il suo mandato. Il suo incarico scadrà a maggio, quando in occasione dell’assemblea Cei verranno rinnovate tutte le Commissioni episcopali. “Cercherò di aiutare le persone a capire e rispettare le varie culture - afferma -. Al di là delle provenienze, l’essere umano è uguale ovunque. Nel mondo ci sono purtroppo tante situazioni di miseria e di oppressione che spingono le persone a cercare altrove. C’è la difficoltà di capirsi ma con la buona volontà ci si può intendere. E’ possibile crescere in una società interculturale”. A suo avviso le urgenze per la Caritas italiana sono “i rifugiati e gli immigrati”. ”Ci sono diverse fasi da affrontare bene: prima la salvezza di chi arriva via mare, alla quale devono provvedere le forze pubbliche, poi l’assistenza, quindi la convivenza, la coesione, la socializzazione. In questi campi realtà come la Caritas e il volontariato sono molto importanti”.
Sul fronte internazionale “ci sarà sicuramente l’Iraq con il Kurdistan, dove la Caritas è molto attiva nell’aiuto ai profughi”.