By SIR
“Probabilmente non pensavamo possibile che anche ai nostri giorni si potessero ripetere” persecuzioni e stragi di persone “per il solo fatto di essere cristiane”. Lo scrive monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, in una lettera all'arcivescovo di Mosul, Amel Shimoun Nona, di fronte alla persecuzione dei cristiani in Iraq.
Come in passato, “non si colpiscono - prosegue la lettera, che è stata fatta propria dal Consiglio pastorale diocesano - crimini commessi da cristiani, che danno invece, oggi come allora, una testimonianza di vita irreprensibile”, ma si colpisce “il nome stesso di cristiani”.
Mons. Cacucci e la comunità diocesana, citando l‘apostolo Pietro, affidano i propri sentimenti alla Parola di Dio, “perché le nostre parole sono incapaci di esprimere il dolore per le prove che sopportate e, insieme, la gioia per la vostra bella testimonianza di fede nella risurrezione del Signore, di speranza per il regno che viene, di carità, sia verso i fratelli” sia verso i persecutori.
La lettera, il cui testo integrale è sul sito www.arcidiocesibaribitonto.it, si conclude con l‘assicurazione della preghiera.
Venerdì 21, infatti, si terrà un incontro diocesano di preghiera per le chiese perseguitate nel mondo, alle ore 19,30, nella cappella del seminario diocesano di Bari.
“Probabilmente non pensavamo possibile che anche ai nostri giorni si potessero ripetere” persecuzioni e stragi di persone “per il solo fatto di essere cristiane”. Lo scrive monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, in una lettera all'arcivescovo di Mosul, Amel Shimoun Nona, di fronte alla persecuzione dei cristiani in Iraq.
Come in passato, “non si colpiscono - prosegue la lettera, che è stata fatta propria dal Consiglio pastorale diocesano - crimini commessi da cristiani, che danno invece, oggi come allora, una testimonianza di vita irreprensibile”, ma si colpisce “il nome stesso di cristiani”.
Mons. Cacucci e la comunità diocesana, citando l‘apostolo Pietro, affidano i propri sentimenti alla Parola di Dio, “perché le nostre parole sono incapaci di esprimere il dolore per le prove che sopportate e, insieme, la gioia per la vostra bella testimonianza di fede nella risurrezione del Signore, di speranza per il regno che viene, di carità, sia verso i fratelli” sia verso i persecutori.
La lettera, il cui testo integrale è sul sito www.arcidiocesibaribitonto.it, si conclude con l‘assicurazione della preghiera.
Venerdì 21, infatti, si terrà un incontro diocesano di preghiera per le chiese perseguitate nel mondo, alle ore 19,30, nella cappella del seminario diocesano di Bari.