By Adnkronos
Un vero e proprio 'tariffario' per la vendita delle donne cristiane e
yazide rapite è stato diffuso dall'organizzazione dello Stato islamico
(Is) nella provincia irachena di Mosul, che da giugno si trova sotto il
controllo dei jihadisti. A parlarne è il sito di notizie iracheno
'Ankawa', che pubblica anche una copia del comunicato che lo 'Stato
islamico in Iraq' avrebbe distribuito in alcune moschee di Mosul. La
nota, che porta la data del 21 ottobre scorso e la cui autenticità non
può essere verificata, spiega che "il mercato della vendita delle donne e
dei trofei di guerra ha registrato un calo" e questo "ha avuto
ripercussioni sugli introiti dello Stato islamico e sul finanziamento
delle campagne militari dei mujahedin". Per questa ragione, il
cosiddetto "Ente della finanza" dell'Is ha fissato questo tariffario,
minacciando di morte chi non vi si attiene.
I prezzi, espressi in dinari iracheni, variano a seconda della
fascia di età della "merce", come la definisce il tariffario: più le
donne sono giovani e più il prezzo è alto. Una donna, yazida o
cristiana, di età compresa tra i 40 e i 50 anni, ad esempio, costa
50mila dinari (circa 35 euro), 75mila è il prezzo da pagare (circa 50
euro) per la fascia di età 30-40 anni, 100mila (circa 70 euro) per
quella 20-30 anni e 150mila (circa 100 euro) per quella 10-20 anni. Per
tutti i bambini da uno a nove anni, invece, la tariffa è di 200mila
dinari, ossia poco meno di 140 euro.
La nota precisa che "non è permesso a una singola persona di
comprare più di tre trofei di guerra", come lo Stato islamico chiama
donne e bambini yazidi e cristiani rapiti. Fanno eccezione a questo
divieto "gli stranieri turchi, siriani e dei Paesi del Golfo".