By Incroci News (settimanale della Diocesi Ambrosiana)
Il Patriarca dei Caldei porterà la sua
testimonianza al Teatro Dal Verme di Milano, in un incontro promosso da
Centro Culturale di Milano, Diocesi e Fondazione Tempi
«Sperando contro ogni speranza. Testimonianza dal martirio dei
cristiani iracheni» è il titolo dell’incontro-testimonianza con sua
Beatitudine il Patriarca di Babilonia dei Caldei Raphael I Louis Sako,
in programma martedì 21 ottobre, alle 18.30, al Teatro Dal Verme di
Milano (via San Giovanni sul Muro 2).
Come non sentire tutto lo straziante dolore dei nostri fratelli
cristiani perseguitati? Milano e i fedeli ambrosiani sono invitati a
unirsi all’incontro con il Patriarca Sako, promosso da Centro Culturale
di Milano, Diocesi di Milano e Fondazione Tempi. Da Baghdad a Milano per
vivere una comunione ecclesiale, simbolo di un’accoglienza
internazionale, per i tre organizzatori segnata anzitutto dal desiderio
di portare un poco del peso della persecuzione imparando la
testimonianza dei cristiani iracheni.
Dopo l’introduzione e il saluto a nome del cardinale Scola da parte del
Vicario episcopale monsignor Luca Bressan, si presterà ascolto alla
testimonianza di fede e di sofferenza del figlio della Chiesa caldea,
che recentemente ha dichiarato: «Il momento che stiamo vivendo è una
prova. Ognuno di noi è chiamato a guardare nel suo cuore e può scoprire
anche che la consolazione del Signore è l'unica forza e l'unico tesoro.
Quello che abbiamo di più caro».
La lunga spirale di violenza che accompagna le terre della Siria e
dell’Iraq con il franare del mondo musulmano sotto i colpi delle
divisioni e della violenza ha un obiettivo primario: rimuovere e
cancellare la presenza millenaria del vero fattore di pace da sempre, la
presenza dei cristiani.
Non a caso, insieme a loro, ogni minoranza etnica o religiosa è
oppressa e perseguitata, come con drammatica attualità ricorda la Lettera a Diogneto
del II secolo: «Vivendo in città greche e barbare, come a ciascuno è
capitato, e adeguandosi ai costumi del luogo nel vestito, nel cibo e nel
resto, testimoniano un metodo di vita sociale mirabile e indubbiamente
paradossale. Vivono nella loro patria, ma come forestieri; partecipano a
tutto come cittadini e da tutto sono distaccati come stranieri. Ogni
patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera. Amano tutti, e
da tutti vengono perseguitati. Non sono conosciuti, e vengono
condannati. Sono uccisi, e riprendono a vivere... Come è l'anima nel
corpo, così nel mondo sono i cristiani. L'anima è diffusa in tutte le
parti del corpo e i cristiani nelle città della terra». Assistiamo oggi
così al riaccadere di quanto papa Francesco diceva nel maggio 2013: «Ci
sono più martiri oggi che nei primi secoli della Chiesa. Fratelli e
sorelle nostri soffrono! Loro portano la fede fino al martirio».
Dalle terre dell’Iraq si alza la testimonianza e il racconto.
L’indicazione cioè della possibile strada per noi e per le nostre
società: è la gente più semplice a indicarla, che ha scelto di
rinunciare alle proprie case e a tutto quello che aveva per restare
attaccata con il cuore della loro vita. L’incontro intende fare tesoro
della loro testimonianza, così che essi risveglino la nostra fede per
poterla vivere e testimoniare come loro nelle circostanze del mondo
cosiddetto libero.
L'incontro di Milano si concluderà con una raccolta di aiuti secondo il Programma di Avsi.