By La Voce Sociale
Carmine Alboretti
Fino a giovedì 16 ottobre una piccola delegazione della Conferenza Episcopale Italiana – guidata dal Segretario generale Mons. Nunzio Galantino – insieme al direttore di Caritas Italiana, sarà in Iraq per incontrare i Vescovi e i rappresentanti della Chiesa locale, visitare alcune strutture in cui sono ospitati migliaia di profughi cristiani e yazidi – e confrontarsi con alcune autorità civili. In particolare, l’incontro con i responsabili di Caritas Iraq è volto a delineare lo sviluppo di progetti di collaborazione e di solidarietà.
Carmine Alboretti
Fino a giovedì 16 ottobre una piccola delegazione della Conferenza Episcopale Italiana – guidata dal Segretario generale Mons. Nunzio Galantino – insieme al direttore di Caritas Italiana, sarà in Iraq per incontrare i Vescovi e i rappresentanti della Chiesa locale, visitare alcune strutture in cui sono ospitati migliaia di profughi cristiani e yazidi – e confrontarsi con alcune autorità civili. In particolare, l’incontro con i responsabili di Caritas Iraq è volto a delineare lo sviluppo di progetti di collaborazione e di solidarietà.
“Questo viaggio – spiega Mons. Galantino – si colloca all’interno di
quel cammino di prossimità che come Chiesa italiana abbiamo avviato da
tempo. Ricordo, ad esempio, la proposta, in occasione della Festa
dell’Assunta, che come Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana
abbiamo rivolto a tutte le comunità ecclesiali: viverla come una
giornata di particolare vicinanza al dramma sofferto da centinaia di
migliaia di cristiani. Ad essa, coerentemente, sono succeduti
contributi economici che consentissero di affrontare la prima
emergenza.
“La violenza che uccide, gli attacchi e l’insicurezza che costringono
migliaia di persone all’emarginazione e all’esilio – conclude il
Segretario generale – non possono trovarci indifferenti: e – mentre
rilanciamo il nostro appello ai responsabili della politica, come a ogni
uomo, affinché nelle rispettive responsabilità non volgano lo sguardo
altrove – ci sentiamo chiamati a fare quanto sta in noi per sostenere
fattivamente l’impegno della Caritas, presente nell’emergenza con la
sua rete di relazioni e di progetti”.