By Fides
Nel pomeriggio di mercoledì 16 ottobre
si sono intensificate le piogge già iniziate nei giorni precedenti
nell'area di Erbil. Temporali si sono abbattuti anche su Ankawa, il
sobborgo a maggioranza cristiana del capoluogo del Kurdistan iracheno
dove hanno trovato rifugio precario migliaia di profughi fuggiti da
Mosul e dalla Piana di Ninive davanti all'offensiva dei miliziani
jihadisti dello Stato Islamico (IS). Le previsioni metereologiche
annunciano per i prossimi giorni nuove abbondanti precipitazioni
destinate a peggiorare la situazione.
Davanti all'aggravarsi dell'emergenza, i comitati di cittadini, in
coordinamento con l'arcidiocesi caldea e insieme alle agenzie umanitarie
impegnate nel soccorso dei rifugiati, hanno lanciato un appello alle
autorità locali e alla comunità internazionale ad agire con tempestività
in soccorso di chi si trova nelle condizioni più disagiate,
distribuendo come misura provvisoria teli di plastica sufficientemente
resistenti per proteggere gli accampamenti di tende sorti all'interno
dei parchi e di altri spazi pubblici. Sono almeno mille le tende degli
accampamenti disseminati per Ankawa.
Il governo di Baghdad ha annunciato l'avvio di un progetto per la costruzione di migliaia di unità abitative prefabbricate destinate ai profughi, sia nell'area di Erbil che in quella di Dohuk (vedi Fides 14/10/2014). “Però finora - riferisce all'Agenzia Fides il sacerdote caldeo Paolo Thabit Mekko, anche lui rifugiato a Ankawa dopo essere fuggito da Mosul - oltre agli annunci, non si è visto niente. Le uniche iniziative concrete vengono dagli organismi internazionali e soprattutto dalla Chiesa, che sta avviando un programma per affittare case e acquistare container che possano fornire un riparo meno precario delle tende”.
Intanto si è appena conclusa la visita tra i rifugiati iracheni compiuta dal Vescovo Nunzio Galantino, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) insieme al Direttore di Caritas Italia, don Francesco Soddu. Mons. Galantino si è impegnato a sostenere gemellaggi tra le diocesi italiane e le comunità cristiane irachene per favorire iniziative di aiuto a favore dei profughi. Intanto Caritas Iraq, sostenuta da Caritas Internationalis e da Caritas Italia, ha da poco lanciato un nuovo appello per raccogliere 2.422.914 euro per assistere 12.350 famiglie di nuovi sfollati con kit di prodotti alimentari e altri generi di prima necessità.
Il governo di Baghdad ha annunciato l'avvio di un progetto per la costruzione di migliaia di unità abitative prefabbricate destinate ai profughi, sia nell'area di Erbil che in quella di Dohuk (vedi Fides 14/10/2014). “Però finora - riferisce all'Agenzia Fides il sacerdote caldeo Paolo Thabit Mekko, anche lui rifugiato a Ankawa dopo essere fuggito da Mosul - oltre agli annunci, non si è visto niente. Le uniche iniziative concrete vengono dagli organismi internazionali e soprattutto dalla Chiesa, che sta avviando un programma per affittare case e acquistare container che possano fornire un riparo meno precario delle tende”.
Intanto si è appena conclusa la visita tra i rifugiati iracheni compiuta dal Vescovo Nunzio Galantino, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) insieme al Direttore di Caritas Italia, don Francesco Soddu. Mons. Galantino si è impegnato a sostenere gemellaggi tra le diocesi italiane e le comunità cristiane irachene per favorire iniziative di aiuto a favore dei profughi. Intanto Caritas Iraq, sostenuta da Caritas Internationalis e da Caritas Italia, ha da poco lanciato un nuovo appello per raccogliere 2.422.914 euro per assistere 12.350 famiglie di nuovi sfollati con kit di prodotti alimentari e altri generi di prima necessità.