I cristiani iracheni devono resistere a tutto ciò che li spinge a lasciare la propria terra e ad emigrare all'estero, attendendo con pazienza la sconfitta dei jihadisti dello Stato Islamico (IS), che aprirà per loro le porte del ritorno alle proprie case. Così si è espresso sabato 11 ottobre il Premier Nechirvan Barzani, Primo ministro della Regione autonoma del Kurdistan iracheno, incontrando a Erbil una delegazione di operatori cattolici statunitensi impegnati nel sostegno umanitario ai profughi ospitati nell'area dopo essere fuggiti da Mosul e dalle città della Piana di Ninive davanti all'avanzata dei miliziani dell'IS. Secondo quanto riportato da fonti irachene consultate dall'Agenzia Fides, nella conversazione con gli operatori umanitari il Premier – che è nipote di Masud Barzani, Presidente della Regione autonoma del Kurdistan iracheno – ha sottolineato l'urgenza di “ricostruire la fiducia tra tutte le componenti sociali”, evitando che l'aggressione dei jihadisti comporti lo scatenamento delle pulsioni settarie e il naufragio di ogni possibilità di convivenza tra identità etniche e religiose diverse.
“Baghdad ha perduto la sua bellezza e non ne è rimasto che il nome.
Rispetto a ciò che essa era un tempo, prima che gli eventi la colpissero e gli occhi delle calamità si rivolgessero a lei, essa non è più che una traccia annullata, o una sembianza di emergente fantasma.”
Ibn Battuta
"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."
Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014
Baghdad, 19 luglio 2014
13 ottobre 2014
Il Premier del Kurdistan iracheno: i cristiani non devono emigrare
I cristiani iracheni devono resistere a tutto ciò che li spinge a lasciare la propria terra e ad emigrare all'estero, attendendo con pazienza la sconfitta dei jihadisti dello Stato Islamico (IS), che aprirà per loro le porte del ritorno alle proprie case. Così si è espresso sabato 11 ottobre il Premier Nechirvan Barzani, Primo ministro della Regione autonoma del Kurdistan iracheno, incontrando a Erbil una delegazione di operatori cattolici statunitensi impegnati nel sostegno umanitario ai profughi ospitati nell'area dopo essere fuggiti da Mosul e dalle città della Piana di Ninive davanti all'avanzata dei miliziani dell'IS. Secondo quanto riportato da fonti irachene consultate dall'Agenzia Fides, nella conversazione con gli operatori umanitari il Premier – che è nipote di Masud Barzani, Presidente della Regione autonoma del Kurdistan iracheno – ha sottolineato l'urgenza di “ricostruire la fiducia tra tutte le componenti sociali”, evitando che l'aggressione dei jihadisti comporti lo scatenamento delle pulsioni settarie e il naufragio di ogni possibilità di convivenza tra identità etniche e religiose diverse.