By Fides
I miliziani jihadisti dell'autoproclamato “Califfato Islamico” hanno tolto le croci e bruciato antichi manoscritti nell'antico Monastero di Mar Behnam, a dieci minuti dalla città di Qaraqosh, che avevano occupato dallo scorso luglio. La conferma delle profanazioni è arrivata dall'ex capo-villaggio di una frazione abitata contigua al monastero, che l'ha comunicata al sacerdote siro-cattolico Charbel Issa, che fino a tre anni fa era stato responsabile del Monastero.
“Con i terroristi dello Stato Islamico c'è da aspettarsi di tutto. Distruggeranno tutto, se non vengono fermati” sottolinea in una conversazione con l'Agenzia Fides il sacerdote siro cattolico Nizar Semaan. Secondo quanto riportato dal sito ankawa.com, sulle mura del Monastero sono state tracciate scritte che lo segnalano come “proprietà dello Stato Islamico”.
I miliziani jihadisti dell'autoproclamato “Califfato Islamico” hanno tolto le croci e bruciato antichi manoscritti nell'antico Monastero di Mar Behnam, a dieci minuti dalla città di Qaraqosh, che avevano occupato dallo scorso luglio. La conferma delle profanazioni è arrivata dall'ex capo-villaggio di una frazione abitata contigua al monastero, che l'ha comunicata al sacerdote siro-cattolico Charbel Issa, che fino a tre anni fa era stato responsabile del Monastero.
“Con i terroristi dello Stato Islamico c'è da aspettarsi di tutto. Distruggeranno tutto, se non vengono fermati” sottolinea in una conversazione con l'Agenzia Fides il sacerdote siro cattolico Nizar Semaan. Secondo quanto riportato dal sito ankawa.com, sulle mura del Monastero sono state tracciate scritte che lo segnalano come “proprietà dello Stato Islamico”.
I miliziani jihadisti dell'auto-proclamato “Califfato Islamico” lo
scorso 20 luglio avevano cacciato i tre monaci siro cattolici che lo
avevano officiato fino al giorno prima. Anche alcune famiglie residenti
presso il Monastero erano state espulse. Fin da allora erano state
espresse preoccupazioni per il destino del patrimonio custodito
nell'antico Monastero, risalente al IV secolo e dedicato al principe
martire assiro Behnam e a sua sorella Sarah, che costituisce uno dei
luoghi di culto più antichi e venerati del cristianesimo siro.