"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

29 ottobre 2014

Tra i rifugiati accolti a Baghdad, più di 700 famiglie cristiane

By Fides

Sono già almeno settecento le famiglie cristiane provenienti da Mosul e dalla Piana di Ninive che vivono come rifugiati in alloggi e sistemazioni di fortuna a Baghdad, dopo essere stati costretti a lasciare le proprie case davanti all'offensiva dei jihadisti dello Stato Islamico (IS). Lo ha confermato in alcune dichiarazioni pervenute all'Agenzia Fides Raad Jalil Kajaji, responsabile dell'Ufficio finanziamenti per cristiani, yazidi, sabei e mandei, aggiungendo che il numero di rifugiati cristiani pervenuti nella capitale continua ad aumentare di giorno in giorno, e esortando organizzazioni di soccorso internazionale a sostenere con più decisione le autorità locali nell'affrontare tale emergenza umanitaria.
Jalil, che il 27 ottobre ha avuto un lungo colloquio con il Patriarca di Babilonia dei Caldei Louis Raphael I presso la sede del Patriarcato, ha riferito che gli scarsi fondi governativi a disposizione dell'Ufficio sono in via di esaurimento, e le condizioni di sopravvivenza dei profughi – alloggiati anche presso scuole, chiese e sedi di associazioni cristiane – sono destinate a peggiorare con l'arrivo dell'inverno. Secondo fonti del Ministero delle migrazioni e dei rifugiati, le famiglie di profughi del nord iracheno che hanno trovato riparo a Baghdad sono complessivamente più di 19mila.

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