"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

31 marzo 2009

Iraq: il posto più pericoloso al mondo per i cristiani


by Canon Andrew White

Tradotto ed adattato da Baghdahope

I cristiani dell'Iraq sono una delle più antiche comunità del mondo. Qui, tra questa gente meravigliosa, si parla ancora la lingua di nostro Signore. Il 98% dei fedeli della chiesa di St. George a Baghdad è originario di "Niniwah" (Ninive) ed è erede dell'evangelista Giona che arrivò dal mare nel ventre di una balena 2700 anni fa. 700 anni più tardi arrivò lo scettico Tommaso nel suo cammino verso l'India e disse al popolo che il Messia stava arrivando. Il popolo gli credette e da quel giorno in Iraq i cristiani venerano Giona e Mar Thoma.
Eppure mi guardo intorno nella nostra chiesa e la maggior parte dei nostri fedeli (oltre 2000) sono donne e bambini perché i nostri uomini sono stati uccisi o rapiti. Tutti i fedeli, tranne me, sono iracheni e tutti hanno sofferto terribilmente. Solo lo scorso anno 93 dei miei fedeli sono stati uccisi. E quest'anno altri cinque. Tutti i dirigenti della mia chiesa sono stati uccisi nel 2005 e tutti i cristiani nel paese che hanno potuto sono andati in Giordania, Siria o Svezia, così che quelli che sono rimasti sono i membri più poveri della comunità.
Noi viviamo ancora nel luogo del mondo più pericoloso per i cristiani. La sicurezza è leggermente migliorata e alcune persone hanno fatto ritorno a luoghi come Dora, ma i cristiani in Iraq sono ancora in grande pericolo.
Qui faccio parte di quella minoranza che dice che la guerra doveva esserci e che Saddam doveva essere rimosso, ma ero qui in Iraq prima della guerra. Ho visto la paura e la dissolutezza del regime. Ancora adesso non denuncio la guerra, ma ciò che è accaduto dopo è stato più che terribile. E' stato terribile per tutti ma soprattutto per quei gruppi che sono poco numerosi. Io non li chiamo minoranze perché essi stessi non accettano tale termine. Non importa se sono Mandei, Yazidi, Turcomanni, curdi feyli o curdi cristiani - tutti hanno sofferto, sono stati emarginati e dimenticati.
Non si è pensato alle esigenze od alla protezione di questi gruppi. Il fatto che queste persone sarebbero stati perseguitate era prevedibile ma non c'erano piani per il loro futuro. Ho passato molti giorni a Washington DC ed a Londra in passato e c'era un totale rifiuto del pensiero dell'eventuale sviluppo del settarismo delle diverse componenti religiose. Mi fu detto che bisopgnava occuparsi prima dell'acqua e dell'energia elettrica e solo in un secondo tempo della religione. Alcune settimane più tardi mi fu detto che non si riuscivano ad affrontare i problemi dell'acqua e dell'elettricità a causa del fattore religioso. Il settarismo religioso è sempre stato una questione potenzialmente importante in Iraq ma sotto il precedente regime non si vedeva. La minoranza sunnita aveva il controllo e il suo primo nemico era la maggioranza sciita. Pertanto i cristiani erano trattati relativamente bene ed avevano alcune libertà purchè si conformassero al regime. Oggi le cose sono diverse ma la gente spesso non ascolta. Centinaia di cristiani sono stati uccisi, costretti a convertirsi o forzati a pagare la tassa di protezione. Nel complesso la gente non ha neanche sentito parlare di questi problemi. Ogni settimana in chiesa guardo le vedove ed i bambini senza genitori. Sono i miei fedeli e devo provvedere loro. Non c'è alcuna sicurezza sociale, hanno bisogno di cibo, vestiti e assistenza sanitaria. Non hanno denaro e dobbiamo pensarci noi. Ringrazio Dio che perchè attraverso la sua grazia ed i nostri sostenitori sono sempre riuscito a farlo. Posso essere un anglicano ma non diamo solo alla nostra comunità ma anche agli assiri, agli armeni, ai caldei, ai siro-ortodossi ed ad altri gruppi protestanti. Ciò possiamo dare però è niente rispetto alle esigenze.
Un'altra soluzione potrebbe essere l'impegno politico internazionale ed il sostegno al governo iracheno. La politica della comunità internazionale non ha fatto molto per aiutare la comunità cristiana. In realtà ciò che possiamo fare è limitato. La coalizione in Iraq ha cercato di aumentare la sicurezza e la protezione dei cristiani e lo ha fatto dove possibile. Negli ultimi mesi ha cercato di aumentare la sicurezza data dall'MNFI (Multi National Force -Iraq) nei pressi di Ninive quando gli attacchi contro i cristiani sono aumentati, ed insieme ad governo iracheno c'è stato un certo successo. Ma i cristiani hanno dovuto fare attenzione alla quantità di aiuti ricevuti da parte della coalizione perché molti dei gruppi terroristici hanno erroneamente pensato che i cristiani dell'Iraq hanno legami con l'occidente e sono parte di una religione occidentale. La coalizione in Iraq non ha inoltre compreso la natura del cristianesimo in Iraq. Ad un certo punto mi è stato chiesto da parte della coalizione se fosse possibile istituire gruppi di cristiani simili a quello del 'Risveglio sunnita' che imbraccia le armi per proteggere gli altri. Questa affermazione può sembrare adatta ma è fondamentalmente errata. In nessun modo la comunità cristiana è simile a quella sunnita. Molto raramente i cristiani imbracciano le armi. Né di solito vivono in comunità dove la maggioranza è puramente cristiana e dove è facile proteggere un settore specifico. Per quanto riguarda il governo iracheno esso non ha mai intrapreso azioni negative nei confronti dei cristiani. Il governo iracheno non si preoccupa dei suoi cristiani. Membri del Gabinetto vanno anche regolarmente in chiesa. Il consiglio e il governatore spesso cercano il modo per aiutarci. Ma mentre le persone e le chiese ci hanno aiutato ad aiutare i cristiani di Iraq mai lo siamo stati da parte di associazioni benefiche cristiane. E' troppo pericoloso per loro inviare qualcuno e così non ci aiutano. Questo punto è veramente frustrante: quelli che hanno più bisogno non possono essere aiutati perché è troppo pericoloso per le associazioni inviare qualcuno qui.
Il fatto è che è proprio nei luoghi pericolosi che i nostri fratelli cristiani hanno bisogno di aiuto. Spesso si dice che ho la parrocchia più pericolosa al mondo. Forse, ma non la lascerò. Proprio l'altro giorno un famoso predicatore americano mi ha detto che il problema è che le persone non hanno visto abbastanza Dio come Giobbe. Ha detto "tu hai visto Dio nei bambini dell'Iraq". Sono d'accordo, non lascerò queste persone perchè sono le più meravigliose al mondo, e sono gli iracheni cristiani.