"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

6 marzo 2009

La Verità e l'Amore di Cristo non si spengono con la morte dei martiri ma risplendono attraverso i fedeli

By Baghdadhope

Domenica 8 marzo la luce delle candele filtrerà dalle finestre dei poveri e dei ricchi, di chi vive in Svezia da lungo tempo e di chi è arrivato da poco, di chi in chiesa ci va sempre e di chi solo nelle feste comandate. Case diverse, vite diverse, ma con una cosa in comune: in ognuna di esse vive una famiglia irachena.
E tutte hanno risposto all’appello di Padre Paul Rabban, il sacerdote iracheno di Eskilstuna che ha chiesto di accendere una candela in memoria di Monsignor Faraj P. Raho, il vescovo di Mosul rapito ed ucciso lo scorso anno, ma anche di tutti gli altri martiri, e di pregare per la pace in Iraq ed in tutto il Medio Oriente.
“Già domenica scorsa abbiamo lanciato l’appello nel corso della messa domenicale a Västerås, una città della Svezia centrale” ha dichiarato Padre Paul Rabban a Baghdadhope “e domenica 8 lo rinnoveremo ad Eskilstuna ed a Stoccolma”.
“La Luce ed il Fuoco della Verità e dell’Amore di Cristo non si spegneranno con la morte dei martiri ma, al contrario, risplenderanno nel mondo intero attraverso i fedeli.” Con queste parole Padre Paul Rabban ha descritto il significato spirituale dell’iniziativa che segna anche in Svezia un periodo di intensa commozione legato al ricordo dei martiri iracheni e che in tutto il mondo si sta traducendo in messe di commemorazione. Martiri che, come informa Padre Rabban, sono stati ricordati domenica primo marzo anche nella Cattedrale cattolica di Stoccolma di Saint Eric da Mons. Anders Arborelius, vescovo della Svezia, da poco tornato da un viaggio nel nord dell’Iraq dove, in compagnia del sacerdote siro cattolico che vive a Stoccolma, Padre Adris Hanna, e del vicario per le chiese orientali in Svezia, Padre Matthias Grahm, ha potuto visitare molti villaggi e città e dove, ha dichiarato lo stesso Mons. Arborelius, ha vissuto momenti di intensi commozione nel fare visita alla famiglia di Padre Ragheed Ganni, il sacerdote caldeo ucciso a Mosul nel giugno del 2007, e nel celebrare la Santa Messa nella chiesa di Karamles dove sono sepolti Padre Ragheed ed ancora per pochi giorni lo stesso Mons. Raho il cui corpo verrà traslato il prossimo 13 di marzo nella chiesa di San Paolo a Mosul come da sua precisa volontà testamentaria.