"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

5 marzo 2009

Sommario e raccomandazioni della conferenza sugli iracheni cristiani tenuta in Libano

By Baghdadhope

Baghdadhope ha ricevuto dall'Eparchia Caldea del Libano il sommario e le raccomandazioni della conferenza “Christian Existence in Iraq: On a Rise or Demise?” tenuta presso l'Università di Notre Dame - Louaizé -Beirut, il 19 febbraio 2009.

Per leggere il sommario e le raccomandazioni tradotte ed adattate da Baghdadhope clicca su "leggi tutto"

Sommario
Con il patrocinio di Sua Eminenza e Beatitudine il Cardinale Nasrallah Boutros Sfeir, patriarca maronita di Antiochia e di tutto l'Oriente, rappresentato da Monsignor Youssef Bechara, le Chiese Orientali in Libano (caldea, assira, siro-ortodossa e siro-cattolica) con la collaborazione della "Notre Dame University" ha ospitato un importante convegno che ha avuto luogo il 19 febbraio 2009 concernente la presenza cristiana in Iraq, dal titolo “Christian Existence in Iraq: On a Rise or Demise?”


La conferenza ha visto la partecipazione di patriarchi, vescovi e sceicchi di entrambe le comunità musulmane e cristiane, di diverse Chiese locali e straniere, di molto pubblico e di rappresentanti di molte entità laiche, culturali, educative, militari, diplomatiche e politiche. IL convegno è stato riportato da molti media locali, arabi, e stranieri come: LBCI, ANB, Future TV, Tele Lumière, Noursat, OTV, Sat 7, Sumariya (Iraq), Al Jazira ( arabo), Kurdistan (Iraq), Kanat al Hora (USA) e la Voce del Libano. Il convegno ha ospitato molti oratori di primo piano che con competenza e decisione hanno affrontato il pressante problema che i cristiani in Iraq si trovano ad affrontare. La sessione di apertura ha avuto inizio con l'inno nazionale ed un discorso di benvenuto da Padre Walid Moussa, il presidente della Notre Dame University, da quello del capo della comunità caldea in Libano, Mons. Michel Kassarji e da quello di Mons. Yousef Bechara che ha parlato a nome del Patriarca Mar Nasrallah Botrous Sfeir. Mons. Andraous Abouna, vicario del Patriarca di Babilonia dei Caldei Emmanuel III Delly ha parlato a suo nome e prima di terminare la sessione di apertura ha avuto modo di parlare anche il direttore delle relazioni pubbliche presso la NDU Souhail Mattar che ha letto un messaggio ricevuto dal presidente libanese Michael Sleiman. La prima sessione è iniziata con la presentazione di un film documentario di Assi Ziad Al Rahbani intitolata "Departing ... with history on their tracks." Dopo il documentario ha parlato Mons. Louis Sako Arcivescovo di Kirkuk che ha illustrato le sfide per i cristiani in Iraq, ed il sindaco del distretto di Telkaif, Bassim Bello, che ha parlato degli elementi fondamentali che riguardano l'esistenza dei cristiani in Iraq. La seconda sessione ha incluso un film fatto di testimonianze di iracheni che hanno parlato della loro angoscia e della disperazione, del dolore e delle difficoltà che hanno incontrato nella loro madrepatria, e della profonda fede che hanno nel loro Signore, che dona loro la pace, forza ed armonia in questi tempi difficili, così come della speranza ritornare alle loro case. Questa sessione ha inoltre compreso i discorsi del vescovo siro ortodosso di Aleppo, (Siria) Youhana Ibrahim, che ha parlato della forzata emigrazione dei cristiani dall'Iraq; dell'ex ministro iracheno Pascale Warde che ha parlato dei diritti dei cristiani e della libertà delle altre minoranze; del segretario generale del comitato nazionale per il dialogo islamo-cristiano Dr. Mohammad Sammak, che ha parlato del ruolo dei musulmani in materia di protezione dell'esistenza dei cristiani in Iraq. L'ultimo intervento, infine, è stato quello del Dr. Michel Awad, che ha avvicinato la questione cristiana (in Iraq) alla situazione dei cristiani d'Oriente.

Il discorso finale è stato tenuto dal generale Michel Kasdano che ha sottolineato come la crisi economica possa essere compensata, ma non la cancellazione di intere pagine di civiltà e di storia e delle comunità da un paese. Una missione che deve essere musulmana tanto quanto cristiana. Il presidente del Consiglio superiore della comunità caldea in Libano Sig. Antoine Hakim ha presentato un elenco di raccomandazioni rivolte alle chiese orientali, alla comunità internazionale, ai funzionari delle Nazioni Unite, alle autorità libanesi, ai funzionari iracheni, alla Lega araba ed alla conferenza dei paesi islamici cui è stato chiesto di agire per mettere fine a questa questione e salvare le minoranze da questa triste realtà.




Raccomandazioni

della Conferenza intitolata "Esistenza cristiana in Iraq: in un aumento o una Demise?"

Università di Notre Dame Louaizé -

19 febbraio 2009.

Introduzione:

A seguito delle riunioni che hanno avuto luogo in contemporanea con la preparazione di questa conferenza tra i rappresentanti delle Chiese e le loro discussioni sul tema della "presenza cristiana in Iraq", e dopo aver ascoltato i diversi punti di vista degli oratori, dei religiosi e dei laici abbiamo raggiunto un accordo sulle seguenti raccomandazioni:


A-Raccomandazioni indirizzate alle Chiese Orientali in Libano:

1. Dichiarare l'anno 2009 come "anno della presenza cristiana in Iraq" e realizzare iniziative culturali, religiose ed umanitarie.

2. Organizzare una giornata di preghiera in tutte le chiese del Libano in solidarietà con i cristiani d'Iraq.

3. Formare un comitato per i cristiani iracheni rifugiati nei paesi vicini, in coordinamento con i governi locali ed i leaders religiosi.

B. Raccomandazioni indirizzate alle autorità libanesi:

1. Rilascio di permessi di soggiorno temporanei soggetti a rinnovo per i profughi iracheni da esonerare dal pagamento di tasse e depositi di garanzia monetaria.

2. Facilitare l'accesso dei profughi iracheni ai servizi sociali (sanità, istruzione ...) in coordinamento con l'UNHCR, le organizzazioni umanitarie non governative ed il governo iracheno.

C.Raccomandazioni indirizzate alla Società Internazionale ed alle Nazioni Unite:

1. Organizzazione di una conferenza per esaminare la questione delle "minoranze in Iraq", per garantire la loro permanenza nel paese e rendere attivo il loro ruolo.

2. Creazione di agenzie delle Nazioni Unite, in coordinamento con il governo iracheno, nelle aree multi-etniche e multi-confessionali, al fine di monitorare le violazioni ed adottare di conseguenza un adeguato sistema di protezione.

3. Lavorare in collaborazione con il governo iracheno per l'attuazione degli accordi internazionali riguardanti le popolazioni indigene.

4. Aumentare gli aiuti per i profughi iracheni in Iraq e all'estero, sia direttamente che attraverso i governi.

D. Raccomandazioni indirizzate alla Lega Araba e la Conferenza dei Paesi islamici:

1. Promulgare decisioni che aiutino a proteggere i cristiani in Iraq e negli altri paesi del Medio Oriente.

2. Lavorare con i capi religiosi musulmani perchè emanino decisioni "Fatwa" che proibiscaono l'aggressione contro i pacifici cittadini cristiani dell'Iraq.

E. Raccomandazioni indirizzate alle autorità irachene:

1 - Garantire una giusta rappresentanza dei cristiani nel parlamento e, per quanto riguarda i consigli provinciali, si suggerisce l'adozione dell'articolo 50 nella forma approvata prima della sua cancellazione.

2 - Messa in atto dell'articolo 125 della Costituzione che afferma che tutti i diritti amministrativi, politici, culturali ed educativi devono essere garantiti a tutte le etnie.

3 - Garantire opportunità di lavoro per tutti gli iracheni, non secondo i primcipi di quote confessionali e di emarginazione.

4 - Modificare la Costituzione sulla base della cittadinanza e non su quella dell'appartenenza religiosa o etnica.

5 - Garantire il ritorno degli sfollati, agevolare la restituzione delle loro proprietà ed indennizzarli per le terre confiscateper uso pubblico.

6 - Invitare gli immigrati a tornare in Iraq e ad investire nelle loro regioni ed adottare una legge speciale che consenta la restituzione della cittadinanza irachena a coloro che l'hanno persa durante i precedenti regimi.

7 - Dare attenzione prioritaria alle zone svantaggiate ed accelerare i progetti di sviluppo al fine di creare opportunità di lavoro per i cittadini locali.