"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

3 marzo 2021

Papa in Iraq: Un Ponte Per (ong) “un messaggio di coraggio e speranza”


“La visita di Papa Francesco nella Piana di Ninive, luogo in cui Daesh si è macchiato di orribili crimini contro l’umanità, è importantissima. Si tratta di una scelta particolarmente coraggiosa, non solo per stare accanto alle comunità cristiane, che qui hanno un radicamento storico, ma per lanciare uno straordinario messaggio di speranza, fratellanza e dialogo inter-comunitario ed inter-religioso. Sarà di incoraggiamento non solo per l’Iraq, ma per tutto il Medio Oriente”.
Così Alfio Nicotra e Angelica Romano, co-presidenti di Un Ponte Per (Upp), organizzazione italiana presente in Iraq da 30 anni, ed in particolare nella Piana di Ninive, con programmi di costruzione della pace e coesione sociale attivi in ognuna delle aree che il Santo Padre visiterà.
“L’Iraq sta uscendo con fatica da quasi quattro decenni di guerra. Nel 2021 ricorre il triste anniversario della prima guerra del Golfo, che la nostra associazione tentò di fermare, nell’ambito del movimento pacifista di allora, e che ha lasciato tracce terribili e ancora attuali in Iraq”, proseguono Nicotra e Romano.
“Quella guerra, così come quelle seguenti, hanno avuto l’effetto di far esplodere quel mosaico multietnico e multireligioso che era stato per millenni la forza dell’Iraq. Hanno riempito i pozzi di odio, esasperato le contrapposizioni etniche, rafforzato il fondamentalismo religioso. Daesh è figlio di questa situazione e, anche se sconfitto militarmente, la sua influenza rimane viva”, aggiungono.
“Per questo è particolarmente importante che Papa Francesco abbia scelto di visitare proprio quelle terre che hanno pagato il prezzo più alto dell’occupazione di Daesh, con le persecuzioni inflitte alle comunità cristiane ed ezide, radicate da millenni in quel territorio”. “Tra le tappe di Papa Francesco che più ci sono care c’è quella a Qaraqosh domenica 7 marzo”, spiegano Nicotra e Romano. “Qui, nella chiesa dell’Immacolata Concezione, il Papa celebrerà la messa. In quella chiesa distrutta fummo tra i primi a rientrare dopo la liberazione dell’area da Daesh. Vederla tornare alla vita insieme alla città e alla sua gente è stato bellissimo”, ricordano.
“Questa visita di Papa Francesco verrà accolta con grandissima emozione dalla popolazione irachena. Sarà un messaggio di straordinario coraggio e speranza”, concludono Nicotra e Romano.