By Acistampa
Il governo ungherese offre un milione di euro alla Chiesa siro-ortodossa e un milione di euro alla Chiesa siro-cattolica. E’ stato annunciato al termine dell’incontro tra il Premier ungherese, Orbán Viktor e il Patriarca siro-ortodosso di Antiochia e di tutto l'Oriente, Ignazio Efrem II, avvenuto il 21 febbraio scorso nel Parlamento di Budapest.
Il governo ungherese offre un milione di euro alla Chiesa siro-ortodossa e un milione di euro alla Chiesa siro-cattolica. E’ stato annunciato al termine dell’incontro tra il Premier ungherese, Orbán Viktor e il Patriarca siro-ortodosso di Antiochia e di tutto l'Oriente, Ignazio Efrem II, avvenuto il 21 febbraio scorso nel Parlamento di Budapest.
Durante i colloqui – informa l’Ambasciata dell’Ungheria presso la
Santa Sede - ai quali ha partecipato anche l’On. Zsolt Semjén, vice
primo ministro, l’On. Zoltán Balog, Ministro per le Risorse Umane e il
Sig. Tamás Török, vice-segretario di stato per la protezione e per il
soccorso dei cristiani perseguitati, è stato discusso “come aiutare i
cristiani nel Medio-Oriente per aiutarli a rimanere nella loro terra o
per ritornare nelle zone già liberate dall’ISIS. Il premier ungherese, a
nome del Governo, ha assicurato al Patriarca un aiuto concreto
intendendo partecipare alle costruzioni di università in Siria e alla
ricostruzione dei villaggi distrutti in Iraq”.
“Quando parliamo dei cristiani del Medio Oriente, parliamo di noi
stessi, infatti, se loro non ci fossero, neanche noi ci saremmo, la
cultura e l’insegnamento cristiano provengono da quelle terre. Quando
aiutiamo le loro comunità, restituiamo una piccola parte di tutto quello
che ci hanno dato loro lungo i secoli”, ha spiegato il ministro Zoltàn
Balog.
Il Patriarca Ignazio Efrem II, analizzando la situazione attuale della
zona, ha spiegato che i responsabili non dovrebbero permettere il
rifornimento di armi ai terroristi e, nello stesso tempo, dovrebbero
aiutare l’esercito iracheno e siriano nella difesa della popolazione,
indipendentemente dalla loro appartenenza etnica o religiosa. I
cristiani necessitano di una garanzia internazionale per poter rimanere
nelle loro terre. Se l’Iraq rimanesse unita con un governo centrale
forte, allora i cristiani non avrebbero bisogno di un trattamento
diverso, altrimenti bisognerebbe costruire per loro una zona sicura. Il
Patriarca ha chiesto, soprattutto, le preghiere di tutti, sia per i
cristiani che per i musulmani. “La gente deve dare speranza e sostegno
alle comunità cristiane in Medio Oriente e non le deve abbandonare”, ha
concluso il Patriarca.
15 settembre 2016
Tempi
L’Ungheria istituisce un ufficio ministeriale in difesa dei cristiani perseguitati
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