La Fondazione pontificia Aiuto alla
Chiesa che Soffre, dopo l’illuminazione di rosso di Fontana di Trevi,
dell’Abbazia e della Cattedrale di Westminster, e dopo l’iscrizione
luminosa “Help Christians” sul Grattacielo Pirelli di Milano, venerdì 24
marzo organizza a Parigi un nuovo grande evento per attirare la
pubblica attenzione sulla dura realtà della persecuzione anticristiana.
ACS, Aide à l’Église en Détresse in Francia, presenta “La Notte dei
Testimoni. Veglia di preghiera per i Cristiani perseguitati”. Il luogo
prescelto è altamente simbolico: la Cattedrale di Notre-Dame.
Dopo la celebrazione eucaristica (ore
18.15) inizierà la Veglia (ore 20 – 22) presieduta da Mons. Jérôme Beau,
Vescovo ausiliare di Parigi, durante la quale si avvicenderanno diverse
testimonianze: per il Niger Suor Marie-Catherine Kingbo, Fondatrice
della Congregazione delle Serve di Cristo, per la Siria Padre Jacques
Mourad, Membro della Comunità di Mar Moussa, per la Corea del Nord Padre
Philippe Blot, Missionario della Società delle Missioni estere di
Parigi.
“La Corea del Nord mantiene il triste
primato fra i Paesi che violano la libertà religiosa” commenta
Alessandro Monteduro, Direttore di ACS-Italia. “Il diritto alle libertà
di pensiero, coscienza e religione è quasi completamente negato. Il
regime considera la diffusione del Cristianesimo come una minaccia
particolarmente grave, per cui chi viene sorpreso nell’atto di compiere
attività religiose subisce arresti, torture ed esecuzioni.”. Nel Niger
il problema principale è il fondamentalismo islamico. “In questa nazione
– prosegue Monteduro – Boko Haram sta espandendo costantemente il
proprio raggio di azione. L’obiettivo della formazione terroristica è
dar vita ad uno Stato islamico con la più rigida applicazione della
sharia. Che dire infine della Siria? Proprio oggi ricorre il sesto
anniversario dell’inizio della crisi (15 marzo 2011). Prima di essa i
Cristiani erano circa un milione e mezzo, cioè il 10% della popolazione.
Secondo una stima della Diocesi cattolica caldea di Aleppo, nel 2016
nell’intera Siria ne sono rimasti circa 500.000. Il restante milione ha
abbandonato la nazione. Ad Aleppo prima della guerra erano circa
160.000; secondo una stima riferita a settembre 2016 ne sono rimasti
circa 35.000, cioè oltre il 78% in meno rispetto al 2011. La situazione è
ancora peggiore ad Homs, dove siamo passati da 40.000 Cristiani prima
della guerra a 2.000 circa nel 2016: il 95% in meno rispetto al 2011!”.
Per tutti questi motivi è necessario continuare nell’opera di
sensibilizzazione. “Il fenomeno è gravemente sottovalutato. In Europa
l’attenzione si desta solo quando si verifica qualche fatto di cronaca,
ma una volta passato il clamore si ritorna alla consueta indifferenza.
Per questa la nostra Fondazione organizza questi grandi eventi. Ora è la
volta di Parigi, e la Cattedrale di Notre-Dame è il luogo più
appropriato per lanciare questo drammatico messaggio”, conclude il
Direttore di ACS-Italia.