By AgenSIR
(Amman) “Far parte della Caritas è un privilegio perché è il cuore che anima la
Chiesa. Al di là dell’aiuto concreto, la Caritas è presenza
rivoluzionaria in quanto personificazione della rivoluzione della
tenerezza che cambia le cose e salva il mondo”. Questo il saluto di
mons. Alberto Ortega, nunzio apostolico in Giordania e in Iraq, in
occasione dei lavori di apertura del Migramed, l’annuale incontro sul
tema delle migrazioni organizzato da Caritas Italiana con le Caritas
diocesane italiane, che vede la partecipazione di alcuni ospiti delle
Caritas europee e del bacino del Mediterraneo. Un incontro sul tema
delle migrazioni che si svolge ad Amman, capitale giordana, da oggi al
18 novembre. La presenza del Migramed in Giordania è significativa anche
per consolidare il lavoro di Caritas Italiana in collaborazione con la
Chiesa giordana per la realizzazione di un programma di reinsediamento
di famiglie rifugiate affette da gravi problemi sanitari. “Bello che
affrontiate tali questioni insieme a persone di diversi Paesi, perché
l’azione della Caritas non è solo lavoro, è una missione”, aggiunge. Sul
tema dei rifugiati il nunzio apostolico afferma che la Giordania è un
Paese che ha una grande capacità di accoglienza. In base all’ultimo
censimento in Giordania vivono 9 milioni di abitanti, di cui 3 milioni
sono migranti e all’interno di questi 1 milione e trecento sono
costituiti da rifugiati siriani. “È una regione che gode di stabilità
nonostante i problemi politici limitrofi”, continua mons.Ortega. Un
concetto ribadito anche dal vescovo latino della Chiesa giordana,
William Shomali: “La Giordania nonostante tutto è rimasta un’oasi di
pace, in cui l’Isis non ha trovato posto; fattori questi ultimi che
hanno aiutato la Caritas giordana a fare uno splendido lavoro in favore
dei profughi e delle comunità locali. Un lavoro reso possibile grazie
all’aiuto e al sostegno solidale della rete Caritas del mondo. Un ultimo
concetto che voglio esprimere riguarda la fierezza di far parte della
Caritas che non è una ong come altre: perché alla base c’è il Vangelo,
l’amare l’altro come noi stessi”.